Antonino Santillo e Pasquale Pellino

Il solito gioco delle tre carte sui cittadini incivili è perdente in partenza. I cumuli di monnezza sparsi per la città e il degrado urbano di Orta di Atella dipendono dall’amministrazione comunale. Foto in basso docet. Lo ammetterebbe anche Pinocchio. Quindi basta con le balle spaziali. Significherebbe offendere l’intelligenza della popolazione, presa in giro da 20 mesi di pessima gestione del servizio di raccolta rifiuti. Ad ogni piè sospinto i gravi disagi si verificano con la puntualità di un orologio svizzero, nella totale indifferenza dell’assessore all’Ambiente Pasquale Pellino, premiato con la delega di vicesindaco proprio per la sua inadeguatezza amministrativa. Del resto Antonino Santillo vive nel mondo capovolto. Ha confermato in giunta Annalisa Cinquegrana, nonostante di lei si siano perse le tracce un munito dopo la nomina nell’esecutivo. “Chi meno fa o chi peggio fa merita un posto nella squadra di governo”, questa la falsariga della fascia tricolore. Il fluttuare nel nulla cosmico di Cinquegrana trova un approdo sulla Terra soltanto quando deve intascare lo stipendio mensile di oltre 1.800 euro. Per il resto è divenuta una figura mitologica, quasi un’entità metafisica.

A dire il vero invece Pellino è molto presente. Ma non è un bene. Il titolare dell’Ambiente ha prodotto poco e male. Lo inchiodano i numeri sulla raccolta differenziata. Orta di Atella ha una delle percentuali più basse della Campania. Risultato? Oltre a essere carente, il servizio costa di più ai cittadini. E proprio alcuni ortesi ci hanno inviato in redazione le foto del degrado oggi in bella mostra in molti luoghi, perché stufi di pagare una tassa alta per un servizio decisamente scadente. Come detto in premessa, il solito gioco delle tre carte di dare la colpa agli incivili non funziona. Da giorni infatti la raccolta procede a singhiozzo perché i lavoratori della ditta non sono stati pagati. E perché non sono stati pagati? Per l’incapacità di programmazione di Pellino.

Assodato che non è colpa degli incivili, accertato che non è colpa delle maestranze, restano le carte truccate della stucchevole narrazione sull’opposizione: “È colpa della minoranza”. Ci manca soltanto che Andrea Villano, Ferdinando D’Ambrosio, Eduardo Indaco e Giovanni Misso siano accusati di aver scaricato di notte l’immondizia tra le strade. Non è escluso che l’operazione falsità di Santillo si spinga anche a questo. Fandonia in più, fandonia in meno. Faccia pure. Quello che vale è il giudizio popolare. E prima o poi arriverà il giorno della resa dei conti con il popolo. Il social lascerà il posto al real. E le bugie si dissolveranno come bolle di sapone.

Ma il disastro odierno è in capo a Pellino. L’assessore all’Ambiente non ha competenze in materia. Lo ha dimostrato da sempre. E i fatti lo dimostrano plasticamente. Di questo passo i suoi amici che lo chiamano scherzosamente Giulio Cesare per la sua rinomata “cazzimma” dovranno denominarlo Attila, perché dove passa Pellino non cresce più l’erba. Pardon, l’erba sui marciapiedi di Orta di Atella cresce e fiorisce.

Maro De Michele

LA FOTOGALLERY DEL DEGRADO


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