E’ arrivata la annunciata risposta iraniana all’attacco di Israele a Damasco del 1° aprile, in cui era stato ucciso un alto generale dei Guardiani della Rivoluzione. Secondo le forze armate dello Stato ebraico, oltre 300 attacchi con missili e droni hanno colpito finora Israele, il 99% dei quali sono stati intercettati. I feriti sarebbero circa 30, tra cui una bambina beduina di 10 anni. Anche gli Usa hanno contribuito ad abbattere le armi iraniane ma Biden ha ribadito che non sosteranno un eventuale contrattacco di Israele contro l’Iran. Coinvolti pure jet del Regno Unito. Media locali hanno mostrato immagini di missili distrutti su Gerusalemme. L’Iran ha rivendicato di aver colpito diversi obiettivi nello Stato ebraico e inferto in particolare “duri colpi” alla base aerea del Negev. L’esercito israeliano ha parlato di “escalation grave e pericolosa” ma, per ora, “nessuna decisione” è stata presa in merito ad una riposta israeliana all’attacco dell’Iran. Lo ha detto una fonte ufficiale al Times of Israel. Oggi riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il 99 per cento dei circa 300 proiettili lanciati dall’Iran contro Israele durante la notte è stato intercettato dalle difese aeree. Lo afferma il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari. Hagari ha poi detto che “l’Iran ha lanciato 170 droni contro Israele, e nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano. Sono stati tutti abbattuti fuori dai confini del Paese da Israele e dai suoi alleati”. Dei 30 missili da crociera lanciati – ha proseguito – “nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano e 25 sono stati abbattuti”. Secondo Hagari, sono stati lanciati “120 missili balistici contro Israele. Alcuni missili sono riusciti ad aggirare le difese israeliane, colpendo la base aerea di Nevatim nel sud di Israele”. Poi ha aggiunto che “una manciata di droni e missili sono stati lanciati dall’Iraq e dallo Yemen durante l’attacco, sebbene nessuno sia entrato nello spazio aereo israeliano”. L’Iran ha fatto appello a Israele perché non reagisca al suo attacco diretto di droni e missili, definito giustificato e risposta obbligata al raid contro il consolato di Damasco. “La questione può considerarsi chiusa così”, ha detto la rappresentanza iraniana all’Onu. “Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura”, ha dichiarato l’ambasciatore Saed Iravani, che ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l’attacco contro Israele “rientra nell’esercizio del diritto di Teheran all’autodifesa”. Gli Stati Uniti non sosteranno un eventuale contrattacco di Israele contro l’Iran. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden al premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo quanto riportato da Axios. Biden ha spiegato a Netanyahu che gli Usa non parteciperanno a nessuna operazione offensiva contro Teheran e non sosterranno una tale operazione. Il premier israeliano, mette in evidenza Axios, avrebbe capito la posizione del presidente americano. Biden ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che dovrebbe considerare la nottata una “vittoria” visto che, dalle prime valutazioni, l’attacco dell’Iran contro lo Stato ebraico non ha avuto successo. Lo afferma un funzionario dell’amministrazione Usa, citato dai media americani. “Non cerchiamo un conflitto con l’Iran ma non esiteremo ad agire per proteggere le nostre forze e sostenere la difesa di Israele”. Lo afferma il ministro della Difesa americano Lloyd Austin. “Al momento non intendiamo estendere le nostre operazioni militari”. Lo ha detto il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari rispondendo in conferenza stampa ad una domanda sulla volontà o meno di reagire all’attacco dell’Iran. “Siamo pronti, stiamo monitorando tutti i teatri nella regione e valutiamo ogni scenario, ma al momento non intendiamo estendere le nostre operazioni militari. Il nostro ruolo è salvaguardare gli israeliani”, ha spiegato il portavoce dell’esercito. “Rimaniamo in allerta, abbiamo approvato piani offensivi e difensivi, continueremo a proteggere lo Stato di Israele e costruire un futuro più stabile per la regione. Iran non è una minaccia solo per Israele ma per tutta la regione”, ha aggiunto Hagari. Hamas ha rifiutato l’offerta avanzata da Israele la settimana scorsa al Cairo. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier per conto del Mossad. “Il rifiuto della proposta dei tre mediatori che prevedeva un margine di flessibilità significativamente maggiore da parte israeliana, dimostra – ha detto – che Sinwar non è interessato a un accordo umanitario e al ritorno dei ostaggi, e continua ad approfittare delle tensioni con l’Iran per cercare di unire i teatri e di realizzare un’escalation generale nella regione”. Israele – ha aggiunto – “farà di tutto per riportare indietro i 133 ostaggi da Gaza il prima possibile”. “Consideriamo l’operazione militare dell’Iran contro l’occupante sionista come un diritto naturale e una risposta meritata al crimine di aver preso di mira il consolato iraniano a Damasco e di aver assassinato lì diversi leader delle Guardie Rivoluzionarie”. Lo ha detto Hamas su Telegram, facendo appello “alle nazioni arabe e islamiche, ai popoli liberi del mondo e alle forze della resistenza nella regione di continuare l’appoggio alla nostra operazione ‘Inondazione di Al Aqsa”. La Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una videoconferenza a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Il Governo italiano ribadisce la condanna agli attacchi iraniani contro Israele – scrive sui social la premier Giorgia Meloni -. “Esprimiamo forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla”. “Condanno fermamente il palese e ingiustificabile attacco dell’Iran contro Israele. Invito l’Iran e i suoi alleati a cessare immediatamente questi attacchi. Tutti gli attori devono ora astenersi da ulteriori escalation e lavorare per ripristinare la stabilità nella regione”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Un fatto positivo che l’attacco iraniano sia concluso – ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su Rtl 102,5 -. E’ stato bloccato da Israele con la collaborazione degli alleati. Si tratta di un atto da condannare assolutamente. Ora il nostro obiettivo come governo italiano che presiede il G7 fare di tutto per evitare l’escalation e i contendenti siano più prudenti”. “Mi auguro che il governo israeliano – ha aggiunto – adotti la prudenza e non ci sia un suo contrattacco. Ora dobbiamo lavorare per evitare di infiammare il Medio Oriente”. La Cina si dice preoccupata da una possibile escalation dopo l’attacco dell’Iran a Israele e chiede alle parti di “rimanere calme ed esercitare moderazione”. Lo afferma un portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, sottolineando che le tensioni sono una conseguenza del conflitto nella Striscia di Gaza: una guerra che va repressa il prima possibile.