L’esercito è pronto per l’invasione di terra di Gaza e prenderà la decisione “con il potere politico”. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi, citato dai media. Un bombardamento israeliano nel mercato di Nusseirat (nel settore meridionale della Striscia di Gaza) ha provocato un numero elevato di morti e di feriti, secondo testimoni sul posto. Obiettivo dell’attacco era, in apparenza, un edificio vicino al più grande supermercato della striscia di Gaza, in quel momento molto affollato. Le vittime sono state trasportate nell’ospedale Shuhada di Khan Yunes dove si avverte una situazione di allerta anche per la penuria di combustibile. L’aviazione israeliana ha colpito oggi nella stessa zona a Deir el-Balah e Rafah, provocando 18 morti secondo la agenzia di stampa Maan. “La coscienza e il dovere morale mi impongono di affermare con chiarezza che quanto è avvenuto il 7 ottobre scorso nel sud di Israele non è in alcun modo ammissibile e non possiamo non condannarlo. Non ci sono ragioni per una atrocità del genere. Si, abbiamo il dovere di affermarlo e denunciarlo”, dice il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa in una lettera alla Diocesi. “La stessa coscienza, tuttavia, con un grande peso sul cuore, mi porta oggi ad affermare con altrettanta chiarezza che questo nuovo ciclo di violenza ha portato a Gaza oltre cinquemila morti, tra cui molte donne e bambini, decine di migliaia di feriti, quartieri rasi al suolo, mancanza di medicinali, acqua, e beni di prima necessità per oltre due milioni di persone. Sono tragedie che non sono comprensibili e che abbiamo il dovere di denunciare e condannare senza riserve”. “Ho attraversato l’inferno. Non avremmo mai pensato che sarebbe successo”. Lo ha detto Yocheved Lifshitz la donna di 85 anni liberata ieri sera da Hamas. “Mi hanno messo su una motocicletta, hanno fatto saltare in aria la recinzione elettronica che è costata 2,5 miliardi di dollari ma non è servita a nulla. Sono stata presa in ostaggio, non c’era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito le costole e mi hanno reso difficile respirare”. “Abbiamo raggiunto un tunnel – ha aggiunto – poi abbiamo camminato per chilometri sulla terra bagnata, c’è un gigantesco sistema di tunnel, come ragnatele”. Israele ha distribuito oggi nella zona di Khan Yunes (a sud di Gaza) volantini mediante i quali ha chiesto alla popolazione locale di aiutare nelle ricerche degli israeliani tenuti in ostaggio nella Striscia. “Se volete un futuro migliore per voi e i vostri figli – è scritto – inviateci informazioni credibili ed utili circa gli ostaggi nella vostra zona. Vi assicuriamo la massima discrezione, protezione e anche un premio pecuniario”. Nel volantino sono menzionati poi diversi canali possibili di comunicazione da Gaza con l’esercito israeliano. A breve distanza dal valico di Rafah, Hamas “ha messo da parte mezzo milione di litri di diesel”: lo ha ribadito oggi il portavoce militare israeliano in lingua araba Avichay Adraee mentre le autorità di Gaza denunciano che la mancanza di combustibile sta gradualmente paralizzando il sistema sanitario ed i fornai della Striscia. Su X Adraee ha pubblicato oggi un’immagine aerea di Rafah e ha scritto: “Hamas-Isis ruba il combustibile agli abitanti e lo dirotta verso i suoi tunnel sotterranei, verso i lanciarazzi e i suoi dirigenti. Queste – conclude – sono le priorità di Hamas”. Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi israeliani è salito a 5.791, di cui 2.360 minori. Lo ha detto il ministero della Sanità di Gaza aggiornando i dati che riferiscono anche di 704 persone uccise in 24 ore. Secondo la stessa fonte sono ad ora 12 gli ospedali chiusi e 32 le cliniche impossibilitate a fornire servizi ai proprio assistiti. Il presidente francese Emmanuel Macron, arrivato oggi in Israele, incontrerà il presidente palestinese Abbas (Abu Mazen) a Ramallah, dopo gli incontri con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e le famiglie degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Gli israeliani coinvolti nell’attacco di Hamas “sono stati uccisi solo perché erano ebrei e volevano vivere in pace”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron all’omologo israeliano Isaac Herzog a Tel Aviv, ribadendo la solidarietà della Francia “oggi e domani”. Macron, citato dai media israeliani, ha aggiunto che “gli ostaggi devono essere immediatamente liberati”. “Voglio proporre ai nostri partner della coalizione anti-Isis in Iraq e Siria” che si costruisca “una coalizione internazionale e regionale per combattere Hamas e i gruppi terroristici che ci minacciano tutti”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al premier israeliano Benyamin Netanyahu a Tel Aviv. Hamas è come l’Isis nelle strade di “Nizza, Lione, Parigi: il popolo israeliano rifiuta di vivere con l’Isis ai suoi confini. Dobbiamo smantellare questa macchina del terrore”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyhau al presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv, ricordando gli attentati dell’Isis in Francia con centinaia di vittime. Nell’attacco di Hamas del 7 ottobre, i bambini ebrei sono stati costretti a “nascondersi nelle soffitte” proprio “come Anna Frank” dai nazisti. Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, al fianco del presidente francese Emmanuel Macron a Tel Aviv. Il primo ministro ha inoltre paragonato il mitragliamento dei civili israeliani alla strage di Babyn Yar a Kiev, dove nel 1941 furono fucilati circa 34.000 ebrei. “Gli Stati Uniti, che sono nostri alleati strategici, hanno un insieme di considerazioni strategiche e di interessi nella Regione che noi valutiamo. Ma una cosa va tenuta a mente: la guerra avviene sul nostro confine e non a migliaia di miglia da qua”: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari rispondendo a un giornalista che chiedeva se la decisione di lanciare un’operazione di terra a Gaza fosse condizionata da consigli degli Usa. ”Dopo la guerra saremo noi a dover vivere lungo un confine da cui non ci sarà più una minaccia come quella del 7 ottobre. Dunque questa è una decisione che noi dobbiamo prendere da soli”. L’Egitto sta svolgendo ”un ruolo chiave” per quanto concerne gli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza e per i dispersi. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari, commentando la liberazione avvenuta ieri di due anziane cittadine israeliane.”Gli sforzi dell’Egitto sono efficienti e ben accolti. Noi – ha proseguito – lavoriamo in cooperazione con l’Egitto e con la Croce Rossa, e li ringraziamo”. ”La liberazione di tutti gli ostaggi – ha ribadito – ha per noi la massima priorità”. Almeno 140 persone sono state uccise nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza durante la notte: lo ha reso noto questa mattina il governo di Hamas in un comunicato, aggiungendo che ci sono “centinaia di feriti” e “decine di case sono state distrutte”. Biden: “Discuteremo del cessate il fuoco dopo il rilascio degli ostaggi”. “Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l’ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir”. Lo ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Mi pare che in Israele fino ad oggi sia prevalso il buon senso, la reazione è stata proporzionata alla vile aggressione che hanno subito. Finora hanno colpito solo i centri di Hamas. Anche il missile che ha colpito un ospedale a Gaza e che è stato attribuito in un primo momento a Israele, in realtà era un razzo di Hamas caduto sul parcheggio dell’ospedale e ha provocato una cinquantina di morti e non 500 come riferito da Hamas: bisogna impedire che la propaganda giochi ruoli negativi, infiammando le masse arabe nelle città dei Paesi musulmani”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg 24. La Mezzaluna rossa palestinese ha annunciato che 20 camion di aiuti umanitari entreranno oggi a Gaza. Lo riferiscono fonti locali.