Il gip di Napoli Nord Daniele Grunieri ha convalidato il fermo e disposto il carcere nei confronti di Vittorio Principe e Sabatino Sorrentino, di 49 e 55 anni, accusati, a vario titolo, dell’omicidio e della distruzione cadavere di Vincenzo Iannone, lo spacciatore di 47 anni ritrovato carbonizzato in auto lo scorso 16 luglio nella zona collinare di Marano di Napoli. Principe e Sorrentino – entrambi detenuti nel carcere napoletano di Secondigliano – sono stati sottoposti a fermo lo scorso 4 ottobre dai carabinieri di Castello di Cisterna. Al 49enne (difeso dall’avvocato Giovanna Cacciapuoti) la DDA di Napoli contesta l’omicidio del pusher e la distruzione del corpo della vittima mentre al 55enne (difeso dall’avvocato Luisa D’Alterio) viene contestato solo quest’ultimo reato. A entrambi gli indagati, inoltre, viene contestato di avere agito secondo modalità mafiose malgrado, al momento, non risulti che siano legati alla camorra. Principe non è riuscito a proferire parola davanti al gip e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sorrentino invece ha negato le accuse che gli sono state contestate. Iannone, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato ucciso tra il 15 e il 16 luglio scorsi – verosimilmente a colpi di arma da taglio o con un oggetto contundente – al culmine di una lite scoppiata per il mancato pagamento della droga.