Ha scontato la sua pena ed è uscito qualche giorno fa dal carcere Luigi De Cristofaro, meglio noto come Mellone, esponente del clan Polverino dedito, secondo gli inquirenti, alla gestione del traffico di droga tra Marano e la Spagna e all’approvvigionamento di armi per la cosca. L’uomo fu arrestato nel maggio del 2012, in un’abitazione di Marano, dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli. De Cristofaro si nascondeva in un armadio al cui interno era stato ricavato un vano-nascondiglio. Di recente il suo nome è tornato nuovamente alla ribalta poiché tirato in ballo dal collaboratore di giustizia Roberto Perrone in riferimento all’omicidio del giovane Giulio Giaccio, avvenuto venti anni fa a Marano. Il cadavere di Giaccio fu sciolto nell’acido per volere – secondo quanto ricostruito in una recentissima ordinanza di custodia cautelare – di Salvatore Cammarota e Carlo Nappi, entrambi indagati per quel delitto. Per Perrone, De Cristofaro era alla guida dell’auto in cui fu assassinato Giaccio.