Parigi davanti alla sfida del rigore. Con 40 miliardi di euro da recuperare, il premier francese, Jean Marc-Ayrault ha lanciato oggi un forte appello alla “mobilitazione” di fronte al peso “schiacciante” del debito, che oggi rappresenta circa 1.800 miliardi di euro, vale a dire il 90% della ricchezza prodotta annualmente in Francia. Ed è riuscito a incassare la fiducia al programma del nuovo governo, nonostante l’annuncio di una nuova stangata fiscale. Durante un difficile discorso programmatico davanti al nuovo Parlamento, dominato dai socialisti, il premier ha annunciato “nuove entrate fiscali” che colpiranno “i contribuenti agiati” e le “grandi aziende”. “Una Francia indebitata è una Francia dipendente rispetto alle agenzie di rating e ai mercati finanziari”, ha avvertito il primo ministro.

“Sì, la gestione della spesa pubblica è indispensabile. Ma non è sufficiente” per rispondere a una “crisi senza precedenti”, ha poi aggiunto, riprendendo un’ espressione usata a suo tempo dall’ex presidente Nicolas Sarkozy. “Mobiliteremo nuove entrate fiscali”, ha proseguito il capo del governo, confermando il ritorno all’equilibrio di bilancio nel 2017. Ed ha poi precisato che Parigi intende “sollecitare prima di tutto tutti coloro che ad oggi sono stati esonerati dallo sforzo collettivo”, riferendosi, in particolare, “ai contribuenti agiati” e alle “grandi aziende”. Oggi, tutti gli sguardi erano puntati su di lui e sulla definizione del suo programma: per portare il deficit al 4,5% del Pil nel 2012 e al 3% nel 2013, come il governo di Hollande si è impegnato a fare, Ayrault deve raccogliere tra i 6 e i 10 miliardi di euro quest’anno e 33 miliardi l’anno prossimo, secondo quanto scritto in un rapporto pubblicato ieri dalla corte dei conti. In caso contrario, la minaccia dei mercati finanziari rischia di farsi ancora più seria. “Sono venuto oggi per chiedere a voi e a tutto il nostro popolo di mobilitarvi, perché non è mai troppo tardi per agire e per avere successo”, ha assicurato Ayrault, rivolgendosi ai 577 deputati della nuova Assemblea nazionale, emersa dal voto legislativo del 10 e del 17 giugno. Questi ultimi, in maggioranza socialisti, hanno votato oggi la fiducia al programma del nuovo governo, con 302 voti a favore e 225 contrari. Anche gli ecologisti, che all’inizio si erano mostrati un po’ titubanti, hanno votato a favore, chiedendo tuttavia all’esecutivo di agire con “audacia”. Mentre la sinistra radicale (Front de Gauche) si è astenuta per protestare contro le misure economiche annunciate da Ayrault. E l’Ump, il partito di Sarkozy, ha votato contro. Oggi, il premier ha anche annunciato che ridurrà le previsioni di crescita allo 0,3% per il 2012 e a circa l’1,2% per il 2013, contro lo 0,4% e l’1,7% atteso fino ad oggi. “Dobbiamo ritrovare fiducia nel nostro destino”, anche se “il nostro Paese si è indebolito economicamente”, si è “degradato socialmente, diviso politicamente e danneggiato moralmente”, ha proseguito. Oggi, il premier ha parlato anche di temi legati alla società, promettendo il diritto di voto agli stranieri nelle elezioni municipali e assicurando che “la lotta contro l’immigrazione illegale e le filiere del lavoro clandestino sarà condotta con fermezza”. Quanto alle nozze e all’adozione gay, Ayrault ha garantito che diventeranno legali in Francia a partire dal primo semestre del 2013.

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