Uno dei due piloti dell’Airbus A320 della Germanwings schiantatosi martedì sulle Alpi francesi non era in cabina al momento dell’impatto e nei minuti immediatamente precedenti. A rivelarlo per primo è stato il New York Times, citando una fonte anonima degli investigatori francesi.

Dai primi dati estrapolati dalla scatola nera contenente le registrazioni audio del cockpit (la cabina di pilotaggio), si sente distintamente uno dei due piloti, non si sa se il comandante o il secondo, che bussa alla porta della cabina, prima dolcemente e poi sempre con più insistenza, fino al tentativo di sfondare fisicamente la porta che, da dopo l’11 settembre, è blindata su tutti i voli commerciali. La Germanwings non ha, al momento, fornito indicazioni sull’identità dei due piloti. L’unica informazione data dalla compagnia tedesca è che il comandante aveva oltre 10 anni di esperienza e migliaia di ore di volo sugli Airbus. Dopo le rivelazioni del Nyt diventa ora fondamentale capire chi erano i piloti perché, alla luce delle nuove informazioni, i due scenari più accreditati per spiegare “l’inspiegabile”incidente (come lo ha definito Lufthansa), sono quelli del malore o dell’atto deliberato. Nel primo caso il pilota rimasto solo in cabina non sarebbe stato in gardo di aprire al secondo, dalla cabina basta premere un pulsante per sbloccare l’ingresso. Nel secondo avrebbe invece scelto deliberatamente di non aprire e, in questo caso, potrebbe trattarsi di un atto di terrorismo ma anche di un folle gesto personale. La fonte citata dal Nyt descrive la conversazione tra i piloti prima che uno dei due uscisse come “molto tranquilla”. Poi dopo l’uscita, “il pilota rimasto fuori bussa leggermente alla porta e non c’è risposta”, “e poi colpisce la porta forte e non riceve nessuna risposta. Non c’è mai una risposta”. Non ci sono informazioni udibili sulle condizioni dell’altro pilota, quello rimasto all’interno del cockpit. Solo silenzio. Successivamente si può sentire, secondo l’audio, che l’uomo sta “cercando di rompere la porta”. “Non sappiamo ancora il motivo per cui uno dei piloti sia uscito”, ha detto il funzionario, che ha chiesto l’anonimato perché l’indagine continua. “Ma quello che è sicuro è che negli ultimi minuti del volo, l’altro pilota è solo e non apre la porta”. Le autorità francesi restano caute: molto poco è stato reso pubblico ufficialmente sui contenuti della scatola nera recuperata, sulla natura delle informazioni emerse dall’audio, se sono parziali e complete. L’unica conferma avuta dai responsabili delle indagini è che la registrazione comprende voci e suoni all’interno della cabina di pilotaggio. Su quanto rilevato nelle informazioni raccolte dal New York Times non ci sono ancora commenti di fonte ufficiale.

 

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