Un commando armato talebano ha attaccato oggi a Kandahar, forse sbagliando nella concitazione dell’operazione l’obiettivo prescelto, la sede di Kandahar (Afghanistan meridionale) dell’Alto Commissariato per i rifugiati dell’Onu (Unhcr) causando la morte di tre, forse quattro, operatori afghani e di un comandante della polizia della citta’. Lo riferiscono fonti ufficiali e giornalistiche.
E’ il terzo sanguinoso attacco suicida in tre giorni, il piu’ grave dei quali e’ stato quello contro un autobus che trasportava militari e civili americani a Kabul e che e’ costato la vita a 13 di loro, oltre che a quattro afghani. Va detto che per molte ore non si e’ potuto chiarire se ad essere attaccata fosse stata la sede dell’Unhcr o quella, accanto della ong americana International Relief and Development, come peraltro hanno asserito i talebani in una rivendicazione pubblicata sul loro sito Internet a firma del portavoce Qari Yousuf Ahmadi. Successivamente pero’ la stessa Unhcr ha diffuso un comunicato a Ginevra in cui l’Alto Commissario per i rifugiati Antonio Guterres precisa che ”verso le 6 del mattino un attacco organizzato di kamikaze e uomini armati ha avuto come risultato la morte di tre impiegati della nostra organizzazione ed il ferimento di altri due”. Da parte sua il comandante della polizia provinciale, generale Abdul Razaq, ha fornito un bilancio di quattro dipendenti dell’Unhcr, un commissario di polizia e quattro attaccanti morti, e due impiegati dell’organizzazione internazionale feriti. L’offensiva degli insorti e’ cominciata con un kamikaze che ha fatto esplodere un furgone davanti all’edificio prescelto, mentre altri tre militanti armati sono riusciti a penetrare al suo interno. L’attacco e’ terminato dopo circa cinque ore e mezza di scontri a fuoco quando la polizia ha ucciso tutti i membri del commando. Oggi il presidente afghano Hamid Karzai e’ partito per Istanbul dove mercoledi’ si svolgera’ una Conferenza internazionale regionale con la partecipazione di 15 delegazioni straniere, fra cui una italiana guidata dal Sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi.