Almeno sette persone sono arse vive e altre tre sono rimaste gravemente ustionate nell’Afghanistan meridionale a causa dell’incendio che ha distrutto un’auto-cisterna, carica di carburante destinato al rifornimento per le truppe dell’Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza guidata dalla Nato.

Secondo il responsabile locale della sicurezza, Sardar Mohammad, il veicolo che procedeva a velocita’ elevata si sarebbe improvvisamente ribaltato e, nell’impatto, avrebbe preso fuoco. Un minibus civile che stava transitando nei pressi sarebbe a sua volta stato avvolto dalle fiamme. Si sarebbe dunque trattato di un mero incidente: l’alto funzionario ha precisato che nella zona, il distretto di Panjiwayi della provincia di Kandahar, al momento della sciagura non erano in corso operazioni della guerriglia. Testimoni oculari hanno tuttavia fornito una versione ben diversa: l’auto-cisterna, proveniente dal capoluogo provinciale omonimo, si sarebbe incendiata dopo essere stata colpita da salve di lancia-granate sparate dai Talebani. Il distretto di Panjwayi e’ lo stesso dove l’11 marzo scorso un soldato americano, ora incriminato per omicidio plurimo, apri’ il fuoco su un gruppo di abitanti uccidendone diciassette: gli ex studenti coranici avevano giurato di vendicare la strage dei loro connazionali.

 

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