Centinaia di persone, per lo piu’ studenti di entrambi i sessi, hanno sfilato ieri pomeriggio a Kabul per protestare contro la decisione di un imam della provincia orientale di Ghazni che ha imposto una pena di 100 frustate ad una ragazza di 15 anni ”colpevole” di avere presumibilmente avuto una relazione sessuale con un uomo.

Lo riferisce oggi l’agenzia Pajhwok. Mostrando cartelli con slogan come ”vogliamo giustizia!’ e ‘il silenzio e’ un crimine!’, i manifestanti, provenienti dalle universita’ cittadine e da organizzazioni della societa’ civile e per la difesa dei diritti umani, hanno sfilato per il centro chiedendo al governo di prendere posizione sulla vicenda. Alla marcia ha partecipato anche Shafiqa, la sorella della ragazza punita, che ha preso la parola per chiedere una punizione esemplare per il religioso intervenuto nella vicenda. La ragazza ha fornito una versione diversa da quella ufficialmente accettata dall’imam. ”Mia sorella – ha assicurato – e’ stata imbrogliata e violentata da un sarto di nome Wahab. Adesso e’ in gravi condizioni fisiche e psicologiche, e temo che possa suicidarsi”.

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