E’ di almeno 39 morti e 150 feriti il bilancio provvisorio dell’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi, preso d’assalto da un commando armato. Lo ha detto in diretta tv il presidente kenyano Uhuru Kenyatta. E’ morto in ospedale uno degli assalitori rimasto ferito nell’assalto e poi arrestato. Intanto la polizia, l’esercito e le unità di elite kenyane hanno “accerchiato” gli assalitori.

“Gli assalitori sono stati isolati e accerchiati in un settore di un piano” del palazzo, mentre il “resto del centro commerciale sembra essere in sicurezza”, hanno riferito le stesse fonti, precisando che l’operazione delle forze dell’ordine sta andando avanti. Sette clienti del centro commerciale sarebbero ancora in mano al commando. Tra le vittime dell’attacco ci sono “senza alcun dubbio” vittime britanniche. Lo ha affermato in serata il ministro degli Esteri britannico William Hague che ha definito l’assalto un “atto brutale e di codardia”. Tra le vittime dell’attacco terroristico al centro commerciale di Nairobi c’e’ anche un somalo che era sposato con una italiana di Torino. Lo conferma la Farnesina.

Gli integralisti somali al Shabaab, legati ad al Qaida, rivendicano su twitter l’attacco di Nairobi. Il testo recita: ”L’attacco al #WestgateMall è soltanto una piccolissima frazione di quello che i musulmani somali hanno sofferto per mano degli invasori kenyiani”. I fondamentalisti riferiscono di avere più volte avvertito Nairobi ad andare via con le loro truppe dalla Somalia, ma che il Kenya è rimasto sordo di fronte alle loro minacce. Gli shabaab somali hanno affermato di essere stati in contatto con un gruppo di attentatori ”mujaheddin” che si trovavano all’interno del centro commerciale a Nairobi. Su Twitter spiegano che ”per un lungo periodo abbiamo combattuto una guerra contro i kenyani nella nostra terra, è giunto il momento di spostare il campo di battaglia e portare la guerra nella loro terra”.

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