Ottava da record sulle piazze finanziarie europee. I mercati del Vecchio Continente hanno chiuso una delle migliori settimane degli ultimi mesi, sull’onda dell’ottimismo per le misure che verranno prese nei prossimi giorni per salvare l’euro.

Gli investitori si attendono scelte decisive nei prossimi giorni, in particolare dall’incontro lunedi’ fra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, dalla manovra del governo Monti e dal vertice dell’Unione Europea di venerdi’ 9 dicembre. Dall’incontro potrebbe uscire un progetto di unione fiscale europea, con la creazione di un organismo comunitario a cui trasferire parte delle politiche fiscali nazionali. Ma oltre alle attese e a un effetto rimbalzo dopo il tonfo della scorsa settimana ci sono stati concreti segnali a dare una spinta agli ordini di acquisto. L’intervento delle principali banche centrali mondiali per sostenere la liquidita’ in dollari, le indiscrezioni su un accordo fra Francia e Germania sulla riforma del patto di stabilita’ e il calo inatteso del tasso di disoccupazione all’8,6% negli Stati Uniti a novembre sono stati accolti con entusiamo dai mercati finanziari. Ma, nonostante le buone notizie, restano le tensioni sui mercati obbligazionari. La settimana si e’ chiusa con il differenziale fra Bund tedeschi e Btp a 456 punti, dopo aver superato i 500 punti. Dopo alcuni giorni di tregua, ieri lo spread fra i titoli tedeschi e quelli francesi e’ tornato sopra quota 100, con un balzo a 113 punti, mentre la forbice con i Bonos spagnoli e’ risalito a 349. Le borse europee hanno chiuso la settimana in volata. Londra segna un balzo del 7,51%, Francoforte del 10,70%, Parigi del 10,78%. Milano conquista la maglia rosa d’Europa, con il Ftse Mib in volo dell’11,04% a 15.476 punti e l’All Share del 10,40% a 16.215. A Wall Street il Dow Jones sale del 7,30% e e a Tokyo il Nikkei guadagna il 5,93%.A Piazza Affari settimana sugli scudi per i titoli del comparto bancario, spinti dal calo degli spread e dei rendimenti dei titoli di Stato italiani. Intesa Sanpaolo vola del 20,30% a 1,29 euro e Unicredit del 13,20% a 0,79 euro. Mps, sull’accordo per l’aumento di capitale gratuito e sulla sospensione fino al 15 dicembre degli effetti della posizione debitoria della Fondazione Monte dei Paschi, strappa del 15,52% a 0,27 euro. Rimbalzo generalizzato per le popolari: Bper vola del 24,62%, Bpm guadagna il 9,51% a 0,28 euro, Banco Popolare il 14,59% e Ubi Banca il 13,20%. Mediobanca archivia la settimana con un rialzo del 13,13%. Fra gli assicurativi Fondiaria-Sai guadagna il 14,80% a 1,14 euro, spinta dalla speculazione su possibili riassetti nel controllo della societa’. La compagnia ha confermato che sono allo studio possibili operazioni per rafforzare il margine di solvibilita’, fra cui quella di costituire una newco per trasferire le partecipazioni finanziarie strategiche, con l’obiettivo di cederle nel corso del prossimo triennio, e aperto a Credit Suisse come socio di minoranza. Generali sale dell’8,10% e Mediolanum del 10,81%. Fiat chiude l’ottava in rialzo del 15,45% e Fiat Industrial dell’11,27%. Finmeccanica, in una settimana difficile che ha visto l’uscita del presidente Pier Francesco Guarguaglini, sale del 5,53%. Fra gli energetici Eni guadagna l’8,04% e Saras, sull’All Share, balza del 33,45% sulle voci di nuovi soci in arrivo per il gruppo della raffinazione. Fra le utility Enel guadagna il 10,42%, Enel Green Power il 3,92% e A2A il 7,40%. Diasorin, penalizzata dal report negativo di una banca d’affari, cede lo 0,89%.

 

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