Sì “a più controlli e a sanzioni più rigorose” per garantire la sicurezza della catena alimentare europea, ma senza a smantellare il sistema e minare il mercato unico. E’ la posizione espressa dal Commissario europeo per la Salute, Tonio Borg, al termine del dibattito sullo scandalo della carne di cavallo davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.

“Dobbiamo imparare la lezione” e “dimostrare che il crimine non paga” ma “il sistema è da confermare” ha detto Borg replicando ad una serie di interventi che, tra l’altro, chiedevano l’abolizione dell’agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa, con sede a Parma), un ritorno al regime dei controlli esclusivamente nazionali e l’etichettatura d’origine. “Le multe devono essere almeno pari ai guadagni illeciti, altrimenti conviene frodare” ha affermato Borg, proponendo un forte inasprimento delle sanzioni. Il Commissario poi ha ricordato che la sicurezza è ancora affidata principalmente ai controlli nazionali e che quelli europei dovrebbero servire a verificare “se il sistema funziona”, ma per far questo i controlli Ue “devono essere a sorpresa, su tutta la catena alimentare”. Scetticismo sull’etichettatura, che potrebbe finire per essere un sistema “per infiltrare il protezionismo” e così “minare il mercato unico”.

 

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