Commettono reati e poi, per evitare il carcere, pagano qualcuno che confessi e sconti la pena al loro posto. La pratica del prendere il posto di un altro fingendosi colpevole e’ tuttora molto diffusa in Cina. Tra i casi piu’ noti quello accaduto nel 2009 quando il presidente di un ospedale che aveva ucciso delle persone durante un incidente stradale, per salvarsi, pago’ il padre di un suo dipendente affinche’ confessasse al suo posto.
In un altro caso un uomo che aveva ucciso un motociclista mentre guidava senza patente e ubriaco, pago’ un sostituto con la somma di 8.000 dollari. E ancora, quest’anno, il titolare di un’azienda di demolizioni che aveva fatto illegalmente distruggere una casa, offri’ ad un barbone che sopravviveva scavando tra i detriti delle case abbandonate 31 dollari per ogni giorno di carcere che avrebbe trascorso in carcere al posto suo. In Cina il fenomeno e’ talmente comune da avere anche un nome, ‘ding zui’, dove ding significa ‘sostituto’ e zui significa ‘crimine’. La pratica della sostituzione e’ poi anche molto diffusa tra le famiglie mafiose cinesi, i cui membri si assistono reciprocamente e pagano dei bonus a chi si sottopone al carcere al posto di un altro e in genere nei casi di incidenti automobilistici dove la responsabilita’ viene fatta artificiosamente ricadere (in modo da avere una pena piu’ mite) su soggetti incensurati o con regolare patente o muniti di una valida assicurazione. L’uso di sostituti criminali in Cina e’ del resto molto antico, risale alla fine del 1800. Ci sono testimonianze storiche di sostituzioni persino per pene di morte. In periodi di estrema carestia capitava infatti che un uomo fosse, in cambio di una cospicua somma di denaro, anche disposto a farsi uccidere per poter garantire la sopravvivenza dei figli. Oggi, specie con l’avvento di internet, la pratica ha subito una battuta di arresto. Gli internauti infatti possono facilmente far circolare foto nella rete, mettendo quindi a confronto ad esempio le foto di un incidente e quella del finto reo confesso.