Edward Snowden, la gola profonda che ha denunciato il programma di sorveglianza segreto dell’agenzia americana Nsa, prova a rompere l’accerchiamento. Bloccato da piu’ di tre settimane all’aeroporto di Mosca, braccato dall’amministrazione Usa, mal tollerato dal Cremlino, il giovane ex informatico della Cia ha chiesto di incontrare le organizzazioni a tutela di diritti umani. Snowden vuole denunciare la campagna “illegale” con cui gli Stati Uniti starebbero tentando di impedirgli di dare seguito alle offerte di asilo politico ricevute, e rivelare i suoi “prossimi passi”.

“La scala su cui sono messi in atto questi comportamenti e’ senza precedenti”, ha spiegato su Facebook, “non si era mai visto nella storia che alcuni Paesi cospirassero per forzare l’atterraggio di un aereo presidenziali per perquisirlo a caccia di un rifugiato politico”, ha detto riferendosi all’incidente con Evo Morales. Il 30nne informatico ha chiesto di incontrare rappresentanti di Amnesty, Human Rights Watch e Transparency International, insieme ad alcuni noti avvocati che lavorano a Mosca. Sollecitata anche la presenza di Vladimir Lukin, l’ombudsman russo. I rappresentanti delle ong hanno tutti confermato l’invito arrivato per e-mail (da un account che sembrerebbe essere proprio di Snowden), ma non tutti hanno dato per certa la loro presenza e non e’ chiaro chi andra’. L’incontro, a cui non e’ prevista la stampa (che Snowden vuole incontrare successivamente), rappresenta la prima uscita pubblica della ‘talpa’ da quando e’ scoppiato lo scandalo ed e’ previsto allo Sheremetevo alle 17 ora locale (le 15 in Italia). Anche l’ufficio a Mosca dell’Unhcr, l’alto Commissariato Onu per i Rifugiati, ha detto di aver ricevuto un invito. Snowden non e’ mai apparso in pubblico dal suo arrivo all’aeroporto della capitale russa, il 23 giugno scorso. Secondo le fonti sul posto, ha trascorso tutto il tempo nella zona transiti dell’aeroporto, ma in realta’ nessuno l’ha mai visto. Il ministro della Giustizia russa, Alexandr Konovalov, ha sottolineato che l’incontro non viola in alcun modo le leggi locali ne’ il diritto internazionale. Il giovane in fuga invece -ha tenuto a far sapere Dmitri Peskov, il portavoce del presidente Vladimir Putin- non ha chiesto di incontrare uomini del Cremlino: come ha voluto precisare, “il Cremlino non ha nulla che vedere con Snowden e il suo problema”.

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