Siamo quasi all’ora X, indicata dallo stesso Joseph Ratzinger al momento dell’annuncio: le 20 del 28 febbraio, cioe’ di stasera. In quel preciso istante le Guardie Svizzere si ritireranno dal portone del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo e segnaleranno cosi’ che la Sede Apostolica sara’ vacante, cioe’ la cattedra di Pietro restera’ vuota fino all’elezione del nuovo Papa.

Gli organi di governo della Chiesa per questa fase sono la Camera Apostolica (il camerlengo, il suo vice e gli uditori) che ha piuttosto il ruolo di “custodire” i beni (spirituali e materiali) della Chiesa e il Collegio cardinalizio riunito nelle Congregazioni Generali, che sotto la presidenza del cardinale decano (che e’ Angelo Sodano) provvede agli affari correnti della Chiesa, pero’ non ha nessun nessun potere o giurisdizione sulle questioni spettanti al Papa. Partecipano alle riunioni anche gli ultraottantenni, e gli incontri rappresentano anche un’occasione per i porporati di conoscersi di persona e verificare i diversi orientamenti, sara’ decisa la data di inizio del Conclave. Durante la “sede vacante” decadono dal loro incarico il segretario di Stato, i prefetti, i presidenti e i membri di tutti i dicasteri curiali, mentre restano nel loro ruolo il penitenziere maggiore (il cardinale Manuel Monteiro de Castro), il cardinal vicario per la diocesi di Roma (Agostino Vallini), il cardinale arciprete di San Pietro (Angelo Comastri) e l’elemosiniere (monsignor Guido Pozzo). Restano in carica anche il camerlengo (attualmente e’ il cardinale Tarcisio Bertone) cosi’ come il sostituto della Segreteria di Stato (monsignor Angelo Giovanni Becciu), il segretario per i Rapporti con gli Stati (monsignor Dominique Mamberti) e i segretari dei Dicasteri vaticani. Non decadono neppure i nunzi e i delegati apostolici.

 

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