La morsa implacabile del gelo e della neve che dura ormai da una settimana sta mettendo in ginocchio l’Europa, con un bilancio finora di almeno 250 vittime, gran parte delle quali nei paesi dell’Europa centrorientale e dei Balcani, i più duramente colpiti dall’emergenza-gelo. In moltissimi casi si tratta di senzatetto
e persone che vivono ai margini della società, costrette a passare la notte in strada anche con temperature che toccano i -30 gradi. Molti muoiono in case non riscaldate adeguatamente. Le gravi ripercussioni sulla circolazione stradale e ferroviaria hanno determinato il completo isolamento di centinaia di villaggi sperduti e piccole località in numerosi paesi, dove si interviene con gli elicotteri per i rifornimenti di generi alimentari e l’evacuazione delle persone maggiormente in difficoltà, malati, vecchi e bambini. Frequenti i black out elettrici con conseguente interruzione del riscaldamento, migliaia le scuole chiuse e si moltiplicano i disservizi. L’emergenza più grave resta in UCRAINA, dove in otto giorni sono morte per il gelo 122 persone, 21 delle quali solo nelle ultime 24 ore. Più della metà erano senzatetto. Per fronteggiare l’emergenza le autorità hanno allestito oltre 3 mila tende dove quasi 65 mila persone hanno potuto mangiare un pasto caldo al riparo dal freddo glaciale che sta colpendo il paese ex sovietico, con temperature che hanno toccato -33 gradi. Il gelo e la neve stanno flagellando anche la POLONIA, dove nelle ultime 24 ore altre otto persone sono morte assiderate, portando a 45 il numero complessivo delle vittime del freddo nell’ultima settimana. Anche in Polonia le vittime sono in massima parte senzatetto o persone sotto gli effetti dell’alcol che cadono e non riescono più a rialzarsi. Le temperature più basse, fino a -27, sono state registrate la notte scorsa nel nordest del paese. Anche in RUSSIA, dove le temperature ‘siberiane’ sono di casa, almeno 64 persone sono morte assiderate dal primo gennaio. Il freddo intenso tuttavia non ha fermato decine di migliaia di persone dallo scendere in piazza a Mosca oggi (col termometro a -18) per manifestare a favore e contro il premier Vladimir Putin. In SERBIA il gelo e le ultime abbondanti nevicate hanno fatto crescere il numero delle località isolate in tutto il paese. Sono finora 29 le municipalità per le quali le autorità hanno decretato lo stato di emergenza. Finora sono otto le vittime del freddo intenso. A Belgrado, sommersa dalla neve, centinaia di volontari si sono affiancati alle squadre del Comune e ai militari dell’Esercito per ripulire strade e marciapiedi. Almeno sei i morti per il gelo in BOSNIA-ERZEGOVINA, cinque dei quali a Sarajevo. Moltissimi in tutto il paese i casi di auto e bus di linea rimasti bloccati da neve e ghiaccio, con centinaia di persone soccorse e messe in salvo solo dopo moltissime ore. E’ sempre emergenza neve e freddo anche in ROMANIA, dove si contano finora 28 vittime, e in BULGARIA, dove i morti assiderati sono 12. Il Danubio, che segna il confine fra i due paesi balcanici, è gelato per oltre il 60%. Situazione molto difficile anche in MONTENEGRO, con numerose strade nazionali impraticabili per la neve e il ghiaccio. Una persona è morta travolta da una slavina nel nord. Nell’Europa occidentale, oltre all’Italia, tra i paesi più colpiti dall’ondata di gelo vi è la GRAN BRETAGNA dove l’aeroporto londinese di Heathrow, il più trafficato d’Europa, funzionerà domani a regime ridotto, si prevede al 70%, per la neve e le basse temperature. In FRANCIA si contano finora due morti assiderati, entrambi malati di alzheimer, mentre in GERMANIA e AUSTRIA ghiaccio e neve provocano forti disagi nella circolazione stradale.