Il Fiscal compact entrerà in vigore come previsto il primo gennaio. Il patto per la disciplina di bilancio è stato infatti ratificato anche dalla Finlandia, raggiungendo così il numero minimo di 12 paesi dell’eurozona necessario per farlo partire.
Questo ha ricevuto anche l’ok di Austria, Cipro, Germania, Francia, Italia, Spagna, Irlanda, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia ed Estonia. Hanno già provveduto alla ratifica del testo, inoltre, 4 paesi fuori dall’eurozona (Lettonia, Lituania, Romania e Danimarca). Il Trattato sulla stabilità, la coordinazione e la governance nell’Unione economica e monetaria (questo il ‘vero’ nome del Fiscal Compact) era stato firmato il 2 marzo da tutti i leader dei paesi Ue tranne la Gran Bretagna e la Repubblica Ceca. Questo stabilisce la ‘regola d’orò, ovvero l’inserimento nelle costituzioni nazionali dell’obbligo del pareggio di bilancio: il deficit strutturale di un paese non potrà superare lo 0,5% del Pil in prezzi di mercato. Gli stati membri devono anche rispettare gli obiettivi di bilancio di medio e lungo termine stabiliti dal Patto di stabilità. La Corte di giustizia Ue veglierà a che la ‘regola d’orò sia trasposta correttamente, entro il primo gennaio 2014, nelle legislazioni nazionali, e potrà far pagare multe pari allo 0,1% del Pil a chi ‘sgarra’. Scatterà poi un meccanismo automatico di correzione in caso di deviazioni dagli obiettivi di bilancio fissati. Ma, soprattutto, sarà vietato il ricorso al fondo salvastati dell’eurozona, l’Esm, a quei paesi che non ratificano in tempo o non adottano la ‘regola d’orò. Il Fiscal compact prevede inoltre “almeno” due vertici dei paesi dell’eurozona all’anno, gli ‘Eurosummit’.