In Olanda, paese dove l’eutanasia e’ legale dal 2002 e dove dalla scorsa settimana vi e’ una clinica che garantisce assistenza a domicilio, si apre una nuovo, controverso, fronte della battaglia per “la dolce morte”: il suicidio assistito per anziani che non hanno una malattia terminale ma considerano che non abbia piu’ senso vivere.
L’iniziativa e’ portata avanti dal gruppo “Uit Vrije Wil”, per la libera scelta, che ha inviato una lettera al Parlamento olandese, la cui maggioranza appare contraria alla misura. Gli animatori della campagna, coordinata da Yvonne van Baarle, da quattro mesi portano avanti un’azione di lobby all’interno del governo olandese affinche’ si modifichi la legge per l’eutanasia, varata 10 anni fa, in modo da comprendere anche la possibilita’ di un suicidio assistito per le persone che hanno superato i 70 anni e che non intendano piu’ continuare a vivere. In questi mesi sono arrivate 120mila lettere e mail di persone che appoggiano questa iniziativa, secondo quanto riporta il giornale olandese “De Volkskrant” citando la lettera inviata al Parlamento in cui la campagna chiede che si avvii un dibattito per poter comprendere anche il suicidio assistito nella legge sull’eutanasia. “In alcune situazioni non si vede la possibilita’ di andare avanti con una vita che abbia un pieno significato ed si sente che invece di vivere si sopravvive”, si legge nella lettera inviata dalla campagna che finora ha ottenuto l’appoggio di personaggi del mondo dello spettacolo olandese, come la conduttrice televisiva Mies Bouwman e l’attore Paul van Vliet, e di politici come Frits Bolkenstein, del partito di destra VVd che fa parte della coalizione di governo, o Hedy d’Ancona, del partito dell’opposizione Pvda. Nonostante questo, la maggioranza dei parlamentari appare contraria all’allargamento della legge sull’eutanasia anche al suicidio assistito di over 70. Per il Vvd – che governa con il democristiano Cda, con l’appoggio del partito dell’estrema destra Pvv di Geert Wilders – e’ proprio il limite d’eta’ la questione piu’ controversa: “come si fa a decidere che qualcuno di 69 anni debba essere distinto da qualcuno di 70 e piu’?” su una questione cosi’ sensibile, afferma un portavoce del partito. Anche l’ordine nazionale dei medici ha espresso la sua contrarieta’.