La prima initial public offering (ipo) tecnologica della storia e la terza, a livello generale, negli Stati Uniti dopo General Motors e Visa. Facebook fissa a 38 dollari il prezzo delle sue azioni nell’ipo, con la quale raccoglie 16 miliardi di dollari, per una valutazione della società di 104 miliardi di dollari.

Il grande giorno dell’esordio è venerdi, quando il social network sbarcherà sul Nasdaq sotto il simbolo ‘Fb’ alle 11:00, ore 17:00 italiane. Il co-fondatore di Facebook, Eduardo Saverin, finisce intanto nel mirino del Senato americano: i senatori democratici Chuck Schumer e Bob Casey presentano un progetto di legge per evitare “fughe” fiscali come quella di Saverin, che ha rinunciato alla cittadinanza americana, per assumere quella di Singapore. Una mossa che gli consentirà di evitare il pagamento al fisco statunitense di 67 milioni di dollari sulla sua quota in Facebook. Critiche che Saverin respinge con forza, tanto da “offrirsi” di pagare le tasse negli Stati Uniti, imposte che si aggirerebbero su un centinaio di milioni di dollari.

“Facebook potrebbe essere la prossima Google” affermano alcuni analisti, che paragonano l’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, a un nuovo “Steve Jobs”. Nonostante l’ipo Zuckerberg mantiene il controllo della società, con il 57,5% dei diritti di voto. Il prezzo fissato da Facebook è nella parte alta della forchetta dei 34-38 dollari precedentemente stimata e tutti i 421,2 milioni di titoli sono stati venduti. In attesa che il prezzo dell’ipo venga fissato ufficialmente, secondo indiscrezioni, è a 38 dollari per una valutazione di 104 miliardi di dollari, gli analisti guardano avanti, alle sfide che il social network dovrà affrontare per monetizzare i suoi 900 milioni di amici. Facebook da quando ha presentato la documentazione per l’ipo in febbraio ha portato a termine diverse acquisizioni e valutato o apportato cambiamenti nel proprio modello di business per renderli maggiormente redditizia. L’ultima novità introdotta è l’avvio di un sistema a pagamento per chi vuole assicurarsi che i propri amici vedano quello che scrive. Il servizio è stato avviato in Nuova Zelanda a un prezzo di 1,53 dollari.

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