Allo scoccare della mezzanotte, Washington ha brindato al nuovo anno e all’accordo raggiunto sul filo di lana tra Casa Bianca e repubblicani al Senato per risparmiare all’America di cadere nel ‘fiscal cliff’, il cosiddetto baratro fiscale dell’immediato aumento da oggi delle tasse per il 98% degli americani e dei tagli indiscriminati alla spesa pubblica in grado di assestare un duro colpo all’economia degli Stati Uniti.

E, due ore dopo lo scadere del termine ultimo fissato alla mezzanotte del 31 dicembre, il Senato degli Stati Uniti ha approvato con una maggioranza schiacciante – 89 voti favorevoli e 8 contrari – il testo finalizzato dal vicepresidente Joe Biden e dal leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell, che prevede l’aumento delle tasse a chi guadagna oltre 450 mila dollari l’anno e rinvia di due mesi i tagli alla spesa pubblica. Alle 12.00 (le 18.00 in Italia) tocca alla Camera dei Rappresentanti che il presidente Barack Obama – appena saputo l’esito della votazione al Senato – ha esortato a votare “al più presto, senza ulteriori ritardi”. “C’é ancora molto lavoro da fare per ridurre il debito americano e l’accordo raggiunto assicura che la riduzione del deficit comprenderà tagli alla spesa ed aumento delle tasse per gli americani più benestanti”, ha detto Obama consapevole che la strada è ancora in salita. L’accordo raggiunto in extremis lascia aperte diverse questioni, come del resto ha affermato il presidente Barack Obama annunciando che l’intesa per evitare l’aumento delle tasse generalizzato era ormai “in vista”, anche se “il problema del fiscal cliff sarà risolto gradualmente”. “Se i repubblicani pensano che il lavoro per ridurre il deficit sia solo quello di tagliare la spesa dovranno cambiare idea”, ha affermato Obama. Parole che hanno irritato diversi parlamentari repubblicani. Il presidente della Camera, il repubblicano John Boehner, ha affermato che l’assemblea considererà il testo dell’accordo una volta che sarà approvato dal Senato. “Decisioni sull’opportunità di apporre emendamenti o approvarlo non saranno prese fino a quando i membri della Camera non saranno stati in grado di visionare” il testo, ha affermato in un comunicato. L’intesa, secondo fonti del Congresso, prevede tra le altre misure la proroga di un anno dei benefici legati all’indennità di disoccupazione; il mantenimento delle aliquote dell’attuale minimum tax; l’estensione per cinque anni dei crediti di imposta anche per l’infanzia e i mutui degli studenti per il college; l’innalzamento dal 35% al 40% della tassa di successione; un’aliquota al 23,8% delle tasse sui dividendi e i capital gains per le famiglie più ricche. L’accelerazione nelle trattative si è avuta sin da due giorni fa, quando è sceso in campo Biden al posto del leader della maggioranza democratica al Senato Harry Reid, i cui colloqui con il collega repubblicano Mitch McConnell avevano raggiunto un punto morto. In una intervista televisiva, Obama aveva ammonito ancora una volta che “senza un’intesa ci sarà una reazione negativa dei mercati”. Ma poi, ieri, subito dopo il suo annuncio sull’accordo ormai “in vista”, Wall Street ha registrato un’accelerazione, chiudendo poi la seduta in netto rialzo.

 

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