“‘Jacques Chirac e’ venuto meno all’obbligo di probita’ che pesa sulle persone pubbliche incaricate della gestione dei fondi o dei beni che sono loro affidati, senza curarsi dell’interesse generale dei parigini’. Le parole di Dominique Pauthe – scrive LA REPUBBLICA -, presidente del tribunale, risuonano in un silenzio carico di tensione e preludono alla condanna: due anni con la condizionale.
Una sentenza inattesa e unica: per la prima volta (dopo Pe’tain), un ex presidente della Repubblica viene processato e condannato per fatti precedenti al suo mandato. Chirac e’ stato ritenuto responsabile dell’assunzione al comune di Parigi, fra il 1990 e il 1995, di 19 persone che in realta’ lavoravano per il suo partito. Rischiava dieci anni, ma i fatti sono ormai lontani, dicono i giudici, l’ex capo di Stato e’ anziano, la sua salute e’ precaria, non c’e’ stato nessun arricchimento personale: tutto questo giustifica una pena limitata. Una sentenza che soprattutto ribadisce l’indipendenza della magistratura giudicante, che ha respinto le tesi del Pm, dipendente dalla Cancelleria, che aveva chiesto l’assoluzione piena. Per questo ieri tutti si aspettavano il proscioglimento dell’ex presidente. E’ arrivata invece la condanna, uguale a quella patita anni fa dal suo ex braccio destro, Alain Juppe’. Chirac, 79 anni, doveva rispondere di tre reati, tutti riconducibili a un’unica accusa: appropriazione indebita. La famiglia, gli avvocati, il partito avevano fatto di tutto per evitare questa umiliazione al vecchio leader. Erano riusciti a evitare che si presentasse in tribunale grazie a un certificato medico che riconosceva i suoi problemi di memoria. E avevano trattato con il comune, accettando di rimborsare 2,2 milioni, di cui 500 mila sborsati di tasca propria dallo stesso Chirac. Il comune aveva cosi’ deciso di non essere piu’ parte civile, ma il ritiro non e’ bastato per convincere i giudici. Secondo uno dei suoi avvocati, Chirac ha accolto il verdetto ‘con serenita” ed e’ soddisfatto che il tribunale abbia sottolineato l’assenza di arricchimento personale: ‘Ha sempre detto che se qualcuno doveva essere condannato in questa storia era lui e non i suoi collaboratori’. Ma in una dichiarazione letta durante il dibattimento, Chirac negava tutti gli addebiti. La classe politica ha reagito con prudenza. Nicolas Sarkozy ‘ha preso atto’ della sentenza contro il suo predecessore, ma ‘l’impegno di Jacques Chirac al servizio del paese gli vale la stima dei francesi’. Per il resto, la destra ha difeso la figura dell’ex presidente, mentre la sinistra e’ stata molto morbida per evitare che il verdetto suoni come una sfiducia verso la funzione presidenziale. Scatenato, invece, il nemico storico di Chirac, Jean-Marie Le Pen: ‘Per 12 anni abbiamo avuto un delinquente all’Eliseo. E’ stato riacciuffato all’ingresso del cimitero’. In serata l’ex presidente ha reso noto che pur contestando la sentenza non ricorrera’ in appello”.