Si è conclusa con un nulla di fatto la teleconferenza, convocata nella tarda serata di ieri, tra il ministro del Lavoro greco Yannis Stournaras e i tre rappresentanti della troika Ue-Bce-Fmi, i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Claus Mazuch (Bce) e il danese Poul Tomsen (Fmi).

Lo affermano oggi fonti giornalistiche greche, secondo le quali dopo le profonde divergenze emerse sulla riforma del lavoro tra il premier Antonis Samaras e il leader del partito Sinistra Democratica, Fotis Kouvelis, la situazione politica in Grecia rimane molto fluida, anche se nelle ultime ore sono in corso sforzi per evitare la crisi di governo. La stampa ipotizza per oggi un nuovo incontro fra i tre leader della maggioranza per cercare di superare lo scoglio della riforma del lavoro e delle modifiche ai contratti di lavoro richieste dalla troika sulle quali i rappresentanti dei creditori non sembrano disposti a fare passi indietro. Il portavoce di Sinistra Democratica, Andreas Papadopoulos, ha ribadito l’esistenza di “una linea rossa” da non superare, sottolineando che “il pacchetto delle misure di austerità richiesto dalla troika non è finalizzato perché deve essere ancora approvato dal Parlamento”. “Sinistra Democratica – ha confermato Papadopoulos – non è disposta a fare altri passi indietro. Ne abbiamo fatti molti in passato ed è arrivato il momento che anche la troika ne faccia qualcuno”.

 

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