Facebook e’ anti islamico e il suo uso rappresenta un peccato per i musulmani. Lo ha stabilito un ayatollah iraniano, Lotfollah Safi-Golpaygani, il cui parere e’ stato diffuso dall’agenzia stampa iraniana Isna. “Fondamentalmente, andare su un sito web che diffonde immoralita’ e puo’ indebolire la fede e’ un’attivita’ proibita e anti islamica, per questo diventarne membro e’ haram (peccato)- ha affermato l’ayatollah- e’ permesso solo l’uso di siti che diffondono i principi religiosi e non portano a nessuna immoralita’”.

In Iran e’ prassi comune richiedere pareri su pratiche sociali ai diversi ayatollah e le loro risposte sono una forma di editto religioso. ma e’ difficile che questo pronunciamento possa scoraggiare gli utenti di Facebook. Secondo stime ufficiali dello scorso ottobre, ben 17 milioni di iraniani hanno il loro profilo sul social network, malgrado le restrizioni imposte dal governo. Gli osservatori ritengono che gli utenti siano in realta’ molti di piu’, in questo paese di 70 milioni di persone con il 60% della popolazione sotto i 30 anni. In Iran, le autorita’ hanno bloccato l’accesso a piu’ di 5 milioni di siti, ma gli internauti riescono ad aggirare gran parte dei blocchi, cosi’ come i film e i Cd occidentali vietati sono facilmente reperibili al mercato nero. Le autorita’ hanno recentemente creato una unita’ di cyberpolizia per controllare il web e vi e’ anche un progetto, piu’ volte rinviato, per creare una rete Internet iraniana.

 

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