L’Unione europea sta lavorando ad un progetto allo scopo di rilanciare le trattative fra Israele ed Anp per raggiungere un’intesa definitiva su uno stato palestinese indipendente basato sulle linee di demarcazione antecedenti la guerra dei sei giorni (1967), con eventuali scambi di territori. Lo ha appreso da fonti diplomatiche israeliane il quotidiano Yediot Ahronot.

Secondo il giornale la iniziativa viene elaborata in modo particolarmente attivo da Gran Bretagna e Francia, con il sostegno discreto della Germania e della responsabile della politica estera della Ue, Catherine Ashton. Yediot Ahronot prevede che questa iniziativa (che a quanto pare prevede fra anche il congelamento della colonizzazione ebraica) sara’ messa sul tavolo a marzo, dopo le elezioni politiche israeliane e la formazione di un nuovo governo. Secondo i sondaggi e’ prevedibile che esso sara’ di nuovo guidato dal leader del Likud, Benyamin Netanyahu. Circa il possibile futuro della striscia di Gaza (controllata da Hamas) il giornale non avanza invece previsioni. Yediot Ahronot aggiunge che dietro le quinte i dirigenti europei stanno concordando un atteggiamento congiunto con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e con il futuro Segretario di stato John Kerry. Una fonte governativa anonima ha detto al giornale che, sulla base della politica dell’attuale governo ”c’e’ da temere che Israele verra’ messo in imbarazzo (dalla eventuale iniziativa europea, ndr), che rischiera’ di trovarsi stretto in un angolo”. Timori analoghi sono stati espressi, peraltro, dalla candidata centrista ed ex ministra degli esteri Tzipi Livni.

 

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