Perquisizioni corporali, caffe’ freddo, censura della sua corrispondenza e niente internet: l’autore della strage di Utoya, Anders Behring Breivik, giudica “disumane” le sue condizioni di detenzione e se ne e’ lamentato in una lettera al direttore del carcere.

Nelle 27 pagine, Breivik lamenta il “poco burro da mettere sul pane, il caffe’ freddo, la cella senza panorama ne’ decorazioni e il divieto di avere la crema idratante”. L’uomo, che ha ucciso 77 persone, e’ stato condannato a 21 anni.

 

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