Beirut si e’ svegliata semivuota stamani, sabato mattina solitamente caratterizzato dal traffico di fine settimana, all’indomani dell’attentato che ha scosso la parte orientale della citta’ e nel quale e’ stato ucciso, tra gli altri, il capo dell’intelligence della polizia, il generale sunnita Wissam al Hasan.

Per tutta la notte e ancora stamani numerose arterie di Beirut e del Paese sono bloccate da giovani sunniti, seguaci del movimento Mustaqbal che domina l’opposizione al governo guidato da una coalizione filo-siriana e filo-iraniana. L’uccisione del generale Hasan e’ vista da questi giovani come un affronto alla loro comunita’. Il leader di Mustaqbal, Saad Hariri, in esilio volontario da oltre un anno, ha ieri accusato esplicitamente il regime siriano di essere il mandante dell’ennesimo omicidio politico in Libano. Il governo di Damasco e’ stato il primo a condannare l’attentato di Beirut. L’esercito libanese e’ da stanotte dispiegato nei pressi dei blocchi stradali per evitare che la tensione possa degenerare in scontri tra fazioni rivali. A Beirut i blocchi sono presenti nella zona ovest, a maggioranza musulmana, in prossimita’ delle tradizionali zone di frizione tra sunniti di Mustaqbal, vicino all’Arabia Saudita, e sciiti del movimento Hezbollah (filo-Iran) e del suo alleato Amal (filo-Siria): lo slargo di Cola, via Qasqas, attorno alla Citta’ sportiva, e nel quartiere di Mazraa. Nel resto del Paese, le strade rimangono chiuse al traffico nella valle della Bekaa, lungo la via Zahle-Shtura che taglia una zona mista sunno-cristiana-sciita, e nell’Akkar, nel nord-est del Libano al confine con la Siria, dove accanto alla maggioranza sunnita c’e’ una minoranza alawita, branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere in Siria da quasi mezzo secolo. Tensione anche a Tripoli, tradizionale fulcro di scontri armati tra sunniti anti-siriani e alawiti pro-siriani, dove ieri si sono registrati nuovi spari di arma da fuoco tra i due fronti. Nei combattimenti e’ stato ucciso uno capo religioso sunnita, suscitando rabbia tra i suoi sostenitori. Intanto a Beirut e’ ora in corso una riunione straordinaria del consiglio dei ministri presieduta dal presidente della Repubblica Michel Suleiman e a cui partecipano i vertici dell’esercito e dei servizi di sicurezza.

 

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