La comunita’ internazionale deve dare “una risposta seria” all’attacco chimico sferrato dal regime siriano: e’ l’appello lanciato dal presidente americano, Barack Obama, e del premier britannico, David Cameron, dopo una consultazione telefonica sulla crisi siriana.
Mentre alla Casa Bianca Obama consulta i consiglieri per la sicurezza sulle possibili opzioni, anche militari, i due leader in una nota hanno detto di condividere la preoccupazione per i “segnali crescenti” di un “importante attacco con armi chimiche” contro i civili in Siria al quale la comunita’ internazionale deve dare una “risposta seria”. Per il governo britannico, ha fatto sapere un portavoce, la mancata cooperazione di Assad con gli ispettori Onu “suggerisce che il regime abbia qualcosa da nascondere”. In una girandola di contatti diplomatici, Cameron ha parlato anche con il premier canadese Stephen Harper che a sua volta ha consultato il presidente francese, Francois Hollande. Telefono bollente anche al Dipartimento di Stato Usa: il segretario di Stato americano, John Kerry ha avuto un colloquio con i colleggi di Arabia Saudita, Giordania e Turchia. Poi ha chiamato il ministro degli Esteri siriano, Walid al-Muallem, al quale ha detto che “se il regime siriano non ha nulla da nascondere dovrebbe autorizzare un accesso immediato e senza ostacoli” al sito vicino Damasco in cui sarebbe avvenuto l’attacco chimico denunciato dai ribelli mercoledi’ scorso. Lo stesso Muallem, secondo l’emittente iraniana Press tv, avrebbe assicurato che ilgoverno siriano consentira’ l’accesso al sito agli ispettori in una conversazione con il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Kerry, da parte sua, ha avuto colloqui telefonici anche con i colleghi di Arabia Saudita, Giordania e Turchia. Intanto proseguono i preparativi americani per un possibile intervento militare. Il segretario alla Difesa Chuck Hagel ha ribadito che “Obama ha chiesto al dipartimento della Difesa di preparare opzioni per tutte le emergenze”. “Lo abbiamo fatto”, ha aggiunto parlando da Kuala Lumpur, “e siamo preparati a esercitare qualsiasi opzione, se il presidente decidesse di attuare una di queste”. Contro ogni ipotesi di azione miliatre ‘ arrivato pero’ un monito dall’Iran. “Se gli Stati Uniti attraversano questa linea rossa, ci saranno pesanti conseguenze”, ha avvertito il vice capo di Stato maggiore delle forze armate, Massoud Jazayeri, citato dall’agenzia Fars. Jayazeri ha usato la stessa terminologia impiegata da Obama l’anno scorso, quando avverti’ che se il regime avesse superato la “linea rossa” dell’impiego di armi chimiche ci sarebbero state “conseguenze enormi”. L’Iran e’ l’unico alleato regionale di Assad.