A poco meno di una settimana dall’atroce massacro di Oslo e Utoya, la Norvegia resta profondamente sotto choc, percorsa da paure e psicosi che stanno attanagliando una societa’ poco incline a dover fronteggiare la minaccia del terrorismo e della violenza.
Stamane, la stazione di Oslo e’ stata cosi’ evacuata a causa di una valigia sospetta, rivelatasi poi innocua, mentre la polizia sta cercando un uomo di 42 anni, definito ‘mentalmente instabile’, uscito lunedi’ di prigione dove era finito per avere attaccato una stazione di polizia. Eppure il capo dei servizi di intelligence norvegesi ha confermato che Anders Breivik ha agito da solo: “Non abbiamo indicazioni che egli faccia parte di un’organizzazione piu’ vasta o che vi siano altre cellule”, mentre un poligono di tiro di Oslo ha ammesso che il 32enne norvegese aveva fatto parte piu’ volte del circolo, senza pero’ manifestare mai idee politiche o inclinazione alla violenza e all’odio. La ricostruzione di quanto avvenuto venerdi’ 22 luglio sta suscitando anche diverse polemiche sulla tempestivita’ dell’intervento delle forze dell’ordine sull’isolotto della strage. Il padre di una ragazza che si trovava a Utoya ha rivelato di aver chiamato invano la polizia: “Non mi credettero quando cercai di spiegare cio’ che mi aveva detto mia figlia. E mi risposero che erano i ragazzi a dover chiamare direttamente la polizia, anche se li avevo implorati di prendermi sul serio”. Oggi, sulla vicenda e’ tornato a intervenire il primo ministro Jens Stoltenberg: “Non ci lasceremo intimidire o minacciare” dalle stragi di venerdi’, ha assicurato il premier, affermando che la risposta della Norvegia sara’ “piu’ democrazia e piu’ apertura”, ma anche che le misure di sicurezza verranno riviste, pur se “in un momento successivo”. “Dopo le indagini, e dopo che sara’ passato questo periodo dedicato al conforto di coloro che hanno perso i loro cari, verra’ il momento per fare il punto sulla lezione appresa” da questi attentati, ha affermato Stoltenberg. “Lo scopo di questi attacchi era di diffondere il panico. Noi non lo consentiremo”, ha detto ancora il primo ministro, precisando che il bilancio finale delle vittime “non e’ ancora stabilito” e ribandendo che si tratta di una “tragedia nazionale”. Intanto, l’intento di Breivik di colpire a morte il partito laburista sta avendo l’effetto opposto: sull’onda emotiva della strage, infatti, Stoltenberg e’ volato nei sondaggi, con l’80 per cento dei norvegesi che giudica “estremamente positiva” la sua gestione della crisi. E ora, sull’onda della popolarita’ del primo ministro, gli analisti prevedono un en plein dei social-democratici nelle prossime elezioni municipali, la cui campagna elettorale e’ stata posposta a meta’ agosto per via degli attentati.
La polizia tedesca ha perquisito 21 case e proprieta’ legate a sospetti estremisti di destra nel sud della Germania. Lo ha comunicato l’ufficio del procuratore di Stoccarda specificando tuttavia che i raid non sono direttamente legati agli attentati di venerdi’ scorso in Norvegia. Circa 140 agenti hanno preso parte all’operazione in Baden-Wuerttemberg che ha portato al sequestro di armi, munizioni, droghe e computer appartenenti a 18 persone legate al gruppo “Standarte Wuerttemberg”. Il movimento, il cui scopo e’ l’espulsioni di tutti gli stranieri che vivono in Germania, e’ sotto indagine dallo scorso marzo.