Sono rappresentativi di tutti i continenti. La gran parte ha importanti esperienze pastorali, ma tra loro ci sono anche ex-nunzi e uomini di Curia. Gli otto cardinali nominati da papa Bergoglio come suoi “super-consulenti” per assisterlo nel governo della Chiesa e nel progetto di riforma della Curia romana – che così, dopo le ipotesi e le indiscrezioni, prende ufficialmente il via – sono una sorta di distillato del recente Conclave e delle varie anime del cattolicesimo mondiale. E impersonano quella volontà emersa dalle Congregazioni generali di una maggiore collegialità nella guida della Chiesa e degli stessi organismi vaticani.

E’ una svolta storica quella impressa da papa Francesco con la creazione della commissione: una svolta i cui frutti si vedranno gradualmente, tanto che la prima riunione collegiale sarà all’inizio di ottobre, anche se il lavoro di consultazione e il progetto di revisione della “Pastor bonus”, la Costituzione apostolica del giugno 1988, promulgata da Giovanni Paolo II, con cui è stata realizzata l’ultima riforma della Curia romana e dei suoi dicasteri, sono praticamente già partiti. Coordinatore della commissione è il cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, 70 anni, arcivescovo di Tegucigalpa, salesiano, dalla grande esperienza nel campo sociale e umanitario come presidente di Caritas Internationalis. Molto influente nell’episcopato latino-americano, Maradiaga era uno dei “papabili” nel Conclave del 2005. Ha fortemente danneggiato la sua immagine l’essersi schierato nel giugno 2009 dalla parte del golpe che ha deposto il presidente honduregno Manuel Zelaya, a favore del nuovo presidente Roberto Micheletti. Tra gli altri membri, l’italiano Giuseppe Bertello, 70 anni, piemontese, è l’unico in carica in Curia essendo dal settembre 2011 presidente del Governatorato. Viene dalla carriera diplomatica, prima come nunzio in Ghana, Togo e Benin, in Rwanda (ai tempi del sanguinoso conflitto tra hutu e tutsi), poi osservatore all’Onu di Ginevra, quindi nunzio in Messico e infine in Italia. Nel recente toto-nomine era dato come possibile successore di Tarcisio Bertone alla Segreteria di Stato. L’americano Sean Patrick O’Malley, 68 anni, arcivescovo di Boston, frate cappuccino abituato a indossare il saio, ha avuto grande notorietà come “papabile” nel recente Conclave. Alle spalle ha la strenua lotta alla piaga della pedofilia che ha travolto le diocesi Usa e, da vero francescano, una politica di estrema sobrietà nella gestione dei beni e nella vita personale, che lo mette in particolare sintonia con papa Bergoglio. Il cilena Francisco Javier Errazuriz Ossa, 80 anni il prossimo settembre, è il più anziano del gruppo. Arcivescovo emerito di Santiago, appartiene alla congregazione dei Padri di Schoenstatt, molto cara a Benedetto XVI. Ha lavorato in Curia come segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata. E’ stato presidente della conferenza episcopale latino-americana (Celam). L’indiano Oswald Gracias, 68 anni, è arcivescovo di Bombay. Dopo aver superato problemi di salute, è diventato presidente dei vescovi asiatici. L’australiano George Pell, 71 anni, è arcivescovo di Sydney. Ha fama di conservatore, essendo tra l’altro uno dei cardinali che hanno scelto di celebrare la messa tridentina. Era dato come possibile prefetto della Congregazione dei vescovi prima che fosse nominato il canadese Marc Ouellet. Il congolese Laurent Monsengwo Pasinya, 73 anni, è arcivescovo di Kinshasa e tra i più influenti presuli africani. Nella Quaresima 2012 Benedetto XVI lo ha chiamato a predicare gli esercizi spirituali della Curia romana. Il tedesco Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera, con i suoi 59 anni è uno dei porporati più giovani del Sacro Collegio. Molto impegnato sui temi della nuova evangelizzazione, dall’anno scorso è presidente della Commissione Episcopale della Comunità europea (Comece). La segreteria del gruppo è infine affidata al vescovo di Albano mons. Marcello Semeraro, 65 anni, pugliese, che Bergoglio conosce dal Sinodo del 2001,dove il futuro papa Francesco era relatore generale aggiunto e Semeraro segretario generale.

 

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