S’intensifica il pressing di Parigi su Lorenzo Bini Smaghi, chiamato a far spazio “al più presto” a un francese nel board della Banca centrale europea. E mentre il premier Silvio Berlusconi gli addebita “uno spiacevole incidente” con la Francia,
e torna a chiedere le dimissioni, il ministro degli Esteri Franco Frattini fa appello alla responsabilità del banchiere, anche se, dice, “l’uscita di Sarkozy non è stata giusta”. Nel pomeriggio Bini Smaghi è stato poi ricevuto al Quirinale dal presidente Giorgio Napolitano, per un “incontro dal carattere riservato e personale”, durante il quale – sottolineano fonti dello stesso Quirinale, “non è stato esercitato alcun pressing nei confronti” di Bini Smaghi. L’impasse sulla Bce, con l’Italia che si ritroverà con due membri al comitato esecutivo e la Francia con nessuno (Jean-Claude Trichet passa il testimone all’italiano Mario Draghi il 31 ottobre), peggiora il gelo fra Roma e Parigi. Ieri il presidente francese, senza tanti preliminari, ha detto: “se avessimo lasciato cadere la Grecia, dopo sarebbe toccato all’Italia”. Oggi Frattini è tornato ad evocare “il serio problema delle banche” francesi. Ma la partita per la poltrona alla Bce è ancora aperta e l’Eliseo cerca di mettere all’angolo Bini Smaghi per spingerlo a lasciare il posto a un francese. Anche se, in base ai Trattati, il suo mandato scade solo nel 2013 ed è irrevocabile, salvo caso eccezionali, tanto più da parte dei governi. Il quotidiano Le Monde, citando fonti francesi, scrive che sulla base degli impegni presi con il presidente dell’Ue Herman Van Rompuy l’italiano “lascerà entro al fine dell’anno”. Bini Smaghi – scrive Le Monde facendo da amplificatore alle pressioni di Parigi – “si aggrappa” al suo incarico “contro gli impegni assunti da Silvio Berlusconi nei confronti di Sarkozy, che, di conseguenza, si mostra gelido con il suo omologo”. Fonti diplomatiche francesi, sentite dall’ANSA, fanno sapere che Bini Smaghi è chiamato ad andarsene “entro al fine della settimana”, o comunque “al più presto possibile”. Il riserbo di Bini Smaghi, per una volta, è stato interrotto ieri da una telefonata nella quale il fiorentino ha risposto a David Parenzo, che si è spacciato per Umberto Bossi nella trasmissione ‘La Zanzara’ su Radio 24. Nella telefonata-equivoco, Bini Smaghi ha spiegato che chiedere pubblicamente le dimissioni “di una persona che in teoria deve andare fino a fine mandato poi gli rende difficile poterlo fare. Queste cose vanno fatte in modo discreto”. Ma poi apre: “comunque penso che alla fine il presidente Berlusconi troverà una soluzione”. Per ‘Le Monde’ la soluzione è semplice: a Bini Smaghi l’Italia deve “trovare un posto”. Ma le opzioni si sono ristrette dopo la nomina di Ignazio Visco a governatore di Bankitalia.