Si sono svolte senza incidenti le due manifestazioni che oggi, a Tunisi, indette da Ugtt e Utt, le maggiori organizzazioni sindacali, hanno ricordato il Primo maggio. Per ore avenue Bourghiba e avenue Mohamed V, a poche centinaia di metri l’una dall’altra, hanno visto sfilare migliaia di persone che, incessantemente, hanno gridato slogan a favore del lavoro battendo ritmicamente le mani.
Moltissimi i giovani presenti per manifestazioni che hanno ”rischiato” di diventare politiche quando alcuni attivisti di Ennahdha, il partito confessionale al governo, hanno cominciato a lanciare slogan a favore dell’esecutivo e della sua azione. Slogan sono stati lanciati contro gli esponenti del partito comunista tunisino. I timori della vigilia che le manifestazioni potessero sfociare in disordini – paventati, per primi, dagli stessi esponenti di Ennahdha, che hanno parlato di possibili infiltrati – si sono dimostrati infondati. Ieri il portavoce di Ennahdha aveva detto di avere saputo che delle persone si sarebbero infiltrate nelle manifestazioni, indossando le pettorine del servizio d’ordine del partito, con il solo scopo di far scoppiare disordini. Comunque ci sono stati due momenti di potenziale pericolo. Il primo, quando la polizia ha trovato, vicino avenue Bourghiba, dei sacchetti pieni di pietre (pare comunque frutto della bravata di alcuni ragazzini); il secondo, quando Ali Laarayedh, ministro dell’Interno ed esponente di spicco di Ennahdha, uscito dai propri uffici (che si affacciano proprio su avenue Bourghiba) per unirsi a chi stava festeggiando il Primo Maggio, e’ stato ”caldamente” invitato a fare marcia indietro. Cosa che, raccontano alcuni testimoni, e’ stato costretto a fare.