L’asse Berlino-Francoforte scricchiola, adesso, sul ‘tetto’ antispread. E sono state le parole del portavoce di Wolfgang Schaeuble a irrompere negativamente sui mercati, oggi, provocando un inedito, piccato intervento della Bce. Martin Kotthaus ha messo le mani avanti:
é “molto problematica” l’ipotesi di quella soglia limite dei tassi che sancirebbe un intervento della Banca centrale sul mercato dei bond, cui si lavorerebbe a Francoforte. E il commento non deve essere piaciuto all’Eurotower in una giornata in cui la Bundesbank è scesa energicamente in campo, fra l’altro, attaccando il ‘piano acquisti’ di titoli di Stato della Bce. Se il governo tedesco è concentrato a tenere basse le aspettative sull’incontro di venerdì prossimo fra Angela Merkel e il premier greco Antonis Samaras, è su tutt’altro fronte che si sono agitati i mercati, dopo le esternazioni del portavoce di Schaeuble.
“Non conosco nessun piano che vada in questa direzione – ha risposto a Berlino in conferenza stampa a proposito delle indiscrezioni pubblicata da Spiegel nel weekend sui presunti nuovi ‘piani’ di Mario Draghi -. Dal punto di vista meramente astratto uno strumento del genere è molto problematico”. Veloce e per certi versi sorprendente la reazione di Francoforte: “E’ assolutamente fuorviante scrivere di decisioni che non sono state ancora prese”, ha affermato un portavoce della Bce. Non esattamente una smentita di quanto affermato dal settimanale tedesco, secondo cui Francoforte valuterebbe la via del ‘tetto antispread’ per soccorrere gli Stati finiti sotto la pressione della speculazione finanziaria.
Uno strumento che eviterebbe il ricorso di Paesi come Italia e Spagna al fondo di salvataggio europeo se il differenziale fra i tassi continuasse a salire. Le parole di Kotthaus hanno provocato disappunto anche in Italia: “Disturbi che non fanno merito a chi parla”, ha commentato il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, dal meeting di Cl a Rimini. “Sulle montagne russe della comunicazione europea è difficile intervenire”. Aldilà degli attriti col governo tedesco, la Bce è stata poi bersagliata nel bollettino della Banca centrale tedesca. “La Bundesbank – si legge – è dell’opinione che l’acquisto di titoli di Stato da parte dell’Eurosistema debba essere visto criticamente e comporti rischi di stabilità significativi”. Il nuovo programma della Bce “potrebbe essere illimitato”, hanno aggiunto i banchieri guidati da Jens Weidmann, aggiungendo che le decisioni sulla potenziale maggiore condivisione dei rischi di solvibilità dovrebbero essere prese dai governi e dai parlamenti, non dalle banche centrali. Non solo.
Perplessità vengono espresse anche sull’eventuale assegnazione a Francoforte della sorveglianza sulle banche europee. Dare alla Bce la responsabilità della nuova autorità, si legge nel bollettino, comporta “il rischio di conflitto con l’obiettivo primario della politica monetaria che è quello di garantire la stabilità dei prezzi”. Più cauto l’intervento, sulla Frankfurter Rundschau, del membro tedesco del direttorio Bce Joerg Asmussen, che ha sollecitato regole stringenti per le operazioni di acquisto dei titoli di Stato da parte dell’Eurotwoer, che andrebbero comunque “limitate”. “Sarebbe bene – ha detto – che si facessero richieste di interventi sul mercato primario attraverso il fondo Efsf e il meccanismo Esm prima che la Bce entri in azione”.