La cooperante Rossella Urru e i suoi due colleghi spagnoli sarebbero prigionieri di trafficanti di droga,Tuareg, saharawi e maliani, che avrebbero agito per vendetta nei confronti del Fronte Polisario. Lo riferisce Mahjub Salek, ex dirigente del Polisario. Salek, ex dirigente del Polisario, ha abbandonato il gruppo nel 2005

per fondare una formazione scissionista denominata ‘Khat al-Shahid’ (in arabo, la Linea dei Martiri) fortemente critica nei confronti dei capi di Tinduf. Per sostenere la sua tesi, Salek ha pubblicato un lungo intervento sul sito marocchino ‘Lakome’ nel quale racconta quelli che secondo lui sono i retroscena che avrebbero portato al sequestro della Urru. Nel suo intervento analizza anche gli avvenimenti registrati nelle ultime settimane nel nord del Mali e nella regione del Sahara che, a suo avviso, non avrebbero fatto altro che ingarbugliare ancora di piu’ la vicenda.

“I tre europei sono stati rapiti a causa di uno scontro tra alcuni contrabbandieri di droga e dei personaggi protetti dai capi del Polisario – scrive Salek – Per capire cosa e’ accaduto bisogna partire dagli inizi del 2010, quando un boss del traffico di droga protetto dal gruppo saharawi della tribu’ degli al-Faqra, quella vicina al presidente del Polisario Mohammed Abdel Aziz, stava trattando una partita di droga con un grosso trafficante Tuareg del Sahara, Mohammed Yahya noto con il nome di battaglia di ‘Doppia testa’.

Questo trafficante saharawi era fuggito con un grosso quantitativo di droga e si era nascosto dei campi del Polisario usufruendo della loro protezione. Gli altri contrabbandieri appartenente alla tribu’ Tuareg degli Azawad (presenti nel nord del Mali, ndr) hanno quindi giurato vendetta”. Il personaggio di cui parla Salek, chiamato ‘Doppia testa’, e’ il noto contrabbandiere maliano sfuggito a una condanna a morte di al-Qaeda e ucciso a meta’ dicembre dal Polisario in un raid nel nord del Mali, a seguito del quale e’ stata annunciata la cattura di 11 persone collegate al sequestro della Urru.

“I Tuareg hanno poi trovato l’occasione per vendicarsi poco tempo dopo – spiega ancora il leader scissionista – quando hanno trovato tre combattenti del Polisario, che facevano parte della stessa tribu’ degli al-Faqra, quella dell’uomo che stavano cercando, nella zona di el-Hank (nel nord della Mauritania, ndr). I Tuareg li hanno presi e hanno chiamato al telefono i capi del Polisario, che proteggevano il trafficante saharawi, chiedendo soldi e la consegna dell’uomo che stavano cercando in cambio della loro liberazione”

Le parti avrebbero poi raggiunto un accordo “attraverso la mediazione degli sceicchi della tribu’ degli Azawad in base al quale i capi del Polisario avrebbero pagato quanto spettava ai contrabbandieri Tuareg in cambio della liberazione dei tre saharawi rapiti. All’appuntamento i Tuareg hanno liberato i tre saharawi fatti prigionieri, ma quelli del Polisario si sono presentati senza soldi e sono fuggiti. E’ a questo punto che i contrabbandieri di droga hanno deciso di vendicarsi con il Polisario e hanno rapito i tre europei per chiedere ai capi del gruppo separatista i loro soldi”.

Sempre in base a questa ricostruzione dei fatti “i saharawi hanno quindi chiesto di nuovo ai capi tribu’ del nord del Mali di mediare, ma gli sceicchi degli Azawad si sono rifiutati di entrare nella vicenda, memori di quanto accaduto in precedenza. A ingarbugliare ancora di piu’ le carte ci ha poi pensato la Mauritania, che nelle scorse settimane ha arrestato due giovani saharawi che erano i basisti del sequestro dei tre europei”. Salek si riferisce ai due arrestati l’8 dicembre scorso a Nouadhibou. “Gli agenti sono riusciti cosi’ a ottenere il numero di telefono satellitare del boss della droga capo dei due giovani e dopo averlo localizzato hanno consegnato le informazioni ai capi del Polisario, che lo hanno attaccato all’interno del territorio del Mali”.

Il riferimento e’ ora invece al blitz di meta’ dicembre compiuto nel nord del Mali nel quale e’ morto ‘Doppia testa’ e altre 11 persone sono state catturate. “Era chiaro che volevano ucciderlo (Doppia testa, ndr) perche’ era a conoscenza di troppi segreti – conclude – che avrebbero messo in imbarazzo i capo del Polisario e cosi’ hanno cancellato qualsiasi prova sui loro rapporti con i trafficanti di droga”.

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