Ha i numeri di un vero e proprio massacro il bilancio dell’offensiva contro i manifestanti anti-governo lanciata oggi dalle forze di Damasco, proprio alla vigilia dell’inizio del mese di Ramadan.
I gruppi per i diritti umani parlano di oltre 136 morti, principalmente ad Hama, la citta’ martire contro cui oggi all’alba l’esercito siriano ha lanciato l’attacco con i tank e l’artiglieria pesante, uccidendo almeno 100 persone. Ma vittime dell’offensiva sono state registrate anche a Harak, nella provincia di Daraa, dove sono state uccise diverse persone, tra le quali una bambina di tre anni. Mentre sono almeno 19 le persone rimaste uccise, e decine i feriti, nella citta’ orientale di Deir el Zour. Due persone sono state uccise nella citta’ di Idlib, nel nord del paese. I tank di Damasco sono entrati in azione anche nel quartiere periferico di Damasco di Moadamiyya, e le forze di sicurezza hanno lanciato gas lacrimogeni in un altro quartiere della capitale, quello di Daraya, dove un migliaio di persone sono scese in piazza per protestare contro il regime e dimostrare il sostegno alle citta’ sotto attacco militare. E in un altro quartiere di Damasco, Zabadany, otto soldati hanno defezionato dall’esercito.