E’ di 18 morti il bilancio finale dell’attacco avvenuto ieri contro la sede del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite a Mogadiscio. Lo hanno riferito fonti mediche, citate dall’agenzia d’informazione ‘Dpa’, precisando che tra le vittime figurano tre civili somali, quattro stranieri – due erano contractor sudafricani – quattro funzionari somali dell’Onu e sette Shabab.
Uno dei sette miliziani che hanno lanciato l’attacco, tutti vestiti con uniformi militari, si e’ fatto saltare in aria all’ingresso del compound per permettere agli altri di entrare. Dopo un’ora di violenti scontri, le forze del governo somalo e i peacekeeper dell’Unione Africana ne hanno ripreso il controllo. L’attacco e’ stato rivendicato su Twitter dai giovani mujahedin somali, secondo i quali l’azione aveva l’obiettivo di spingere le Nazioni Unite a “lasciare” il Paese. Il movimento legato ad al-Qaeda ha definito l’Onu “un mercante di morte” che agisce come “una marionetta” nelle mani degli Stati Uniti.