Una finanziaria “in tempi di crisi e per uscire dalla crisi” con risparmi per quasi 40 miliardi di euro e pochi nuovi aumenti fiscali, per sciogliere i dubbi degli investitori sul futuro del debito sovrano spagnolo. Proprio mentre alla Moncloa la vicepremier e portavoce del governo di Madrid, Soraya Saenz de Santamaria, annuncia l’ambizioso programma nazionale di riforme che recepisce le raccomandazioni di Bruxelles, da palazzo Berlaymont il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, parla di “un passo importante per l’ampliamento e l’approfondimento delle riforme strutturalì, che si aggiunge ai dolorosi ‘tagli’ già attuati da Madrid.

L’unico dubbio riguarda quello che il governo di Mariano Rajoy definisce il salvataggio ‘soft’ dell’economia, e cioè il ricorso ai meccanismi europei anti-spread, sul quale Madrid non ha ancora deciso. Lo ha confermato il ministro dell’Economia Luis de Guindos, che insieme con la Saenz e il ministro del Bilancio Cristobal Montoro ha illustrato alla stampa il budget 2013, al termine della riunione fiume straordinaria del Consiglio dei ministri. Nella nuova stretta anti-deficit sono previsti tagli per circa 35 miliardi di euro, con una riduzione fino al 20% delle spese dei ministeri. Verranno soppresse le detrazioni legate all’acquisto della prima casa; verrà introdotta una tassa del 20% sulle vincite alla Lotteria superiori ai 2.500 euro; verrà prorogata la patrimoniale, a fronte di una riduzione di tre punti dell’imposta sulle società. Una finanziaria “chiaramente sociale”, l’ha definita la Santamaria, con oltre il 63% della spesa che rimane destinata alla previdenza, a pensioni e sussidi di disoccupazione. Previsto l’adeguamento delle pensioni all’aumento del costo della vita, con un aumento dell’1% nel 2013 ma, per fare quadrare i conti, il governo ricorrerà al fondo previdenziale di riserva per 3 miliardi, dopo i 4 già prelevati ad agosto. Nel contempo viene confermata una nuova revisione del sistema pensionistico, con un ulteriore adeguamento dell’età pensionabile alle reali aspettative di vita, con la soppressione della maggior parte dei prepensionamenti. Ci sarà un nuovo congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici, tartassati per il terzo anno consecutivo, che tuttavia recupereranno la tredicesima soppressa quest’anno. Dopo l’aumento di Iva e Irpef nella finanziaria 2012 ‘lacrime e sangue’ approvata 5 mesi fa, il nuovo bilancio di previsione deve far fronte a un aumento della spesa provocato soprattutto dal finanziamento del debito, col pagamento di 10 miliardi di interessi, lievitato a causa dello spread tra i bonos e i bund tedeschi. “Confidiamo di centrare l’obiettivo di riduzione del deficit dal 6,3% previsto per quest’anno, del 4,5% per l’insieme delle amministrazioni pubbliche per il 2013, che si riduce al 3,8% per lo Stato” centrale, ha assicurato Montoro. Sul fronte delle riforme, sono state varate misure per la liberalizzazione di servizi ed è stata istituita un’Authority fiscale indipendente, come chiesto da Bruxelles, per la verifica trimestrale dei bilanci delle regioni. Se Bruxelles plaude, insorge la piazza in Spagna e le regioni continuano ad essere in difficoltà, con la Catalogna che pensa sempre più all’indipendenza. L’ultima regione a ricorrere al fondo spagnolo di finanziamento delle autonomie (Fla) è stata oggi Castilla-La Mancha. E al governo della Catalogna, dove il Parlamento proprio in queste ore ha dato il via libera ad un referendum sulla sovranità, la vicepremier Saenz de Santamaria ha lanciato un chiarissimo avvertimento: “Il governo utilizzerà tutti gli strumenti giuridici a disposizione per impedirlo”, come il ricorso alla Corte costituzionale che ipso facto sospenderebbe il referendum.

 

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