Il primo ministro egiziano, Essam Sharaf, ha convocato una riunione di emergenza del governo all’indomani degli scontri fra cristiani copti e le forze dell’ordine che hanno provocato 25 morti al Cairo. Lo riferisce la tv di Stato. La riunione, che avrà luogo oggi pomeriggio,
è stata annunciata dopo l’arresto di almeno 40 persone nella notte in seguito agli scontri che hanno provocato più di 200 feriti, secondo un responsabile della sicurezza. “Spero che vi sarà la condanna di tutto il Consiglio dei ministri Ue per le gravissime violenze contro i copti cristiani dell’Egitto” e “sono certo che le autorità egiziane vorranno investigare e processare subito i responsabili”: così il ministro Franco Frattini, al suo arrivo al consiglio Ue a Lussemburgo. In Egitto, “c’é un’escalation che ci preoccupa molto. Questa è una sfida per il governo transitorio che deve dimostrare che la prevenzione e la reazione saranno più energiche di quelle avute sotto il regime di Mubarak”. Lo ha detto Franco Frattini che ha auspicato una reazione “non solo sufficiente, ma anche forte”. La punizione dei responsabili delle violenze contro i copti in Egitto “sarebbe un buon segno in vista della prima tornata delle elezioni di novembre”, ha detto. In Egitto, sarebbero già in corso esodo di cristiani copti. E’ quanto ha riferito il ministro degli esteri.”Abbiamo sentito di esodi di cristiani. Si parla di 100 mila cristiani che avrebbero lasciato l’Egitto, ma non sappiamo se queste cifre sono vere”, ha precisato il ministro. “Queste violenze non si devono più ripetere”, ha ammonito Frattini al suo arrivo al Consiglio Ue a Lussemburgo riferendosi agli scontri avvenuti al Cairo fra cristiani copti e forze dell’ordine con un bilancio di 24 morti e 200 feriti. Sarebbero 36 i copti morti negli scontri avvenuti ieri davanti alla sede della tv di stato, durante una protesta contro la distruzione di una chiesa ad Assuan. Lo affermano fonti copte, che hanno annunciato per oggi alle 14 i funerali nella cattedrale di Hamra. Fonti ufficiali parlano invece di 25 morti (tre dei quali soldati). Secondo le fonti, i feriti sono 200. Si è appreso che nel quartiere di Hamra – dove è più alta la concentrazione di abitanti copti del Cairo – per ragioni precauzionali sono state chiuse le scuole ed è stato raccomandato alle persone di rimanere in casa, in un clima da coprifuoco non ufficializzato. La riunione del consiglio dei ministri annunciata per oggi pomeriggio è invece cominciata stamani, con un minuto di silenzio per commemorare le vittime degli incidenti di ieri. In sue dichiarazioni durante la notte, il primo ministro Essam Sharaf, ha dichiarato che gli scontri non sarebbero collegati a contrasti interconfessionali tra musulmani e cristiani, ma si tratterebbe di questioni interne allo stato.