Una suora tibetana si e’ data fuoco per protestare contro l’occupazione cinese del Tibet. Lo riferiscono fonti del governo tibetano in esilio in India. Tenzin Wangmo, di circa 20 anni, si e’ immolata nei pressi del suo monastero intorno alle 13 di ieri.

Secondo le prime informazioni, la Wangmo si e’ data fuoco a un incrocio vicino al suo monastero, il Mamae Dechen Choekhorling Nunnery, a circa 3 chilometri dalla contea di Ngaba (Aba per i cinesi), nella provincia sud occidentale del Sichuan. In un comunicato del monastero in esilio di Kirti (la cui sede principale a Ngaba e’ da mesi sotto assedio della polizia cinese e che e’ stato teatro della maggior parte delle otto precedenti immolazioni di tibetani), si dice che la donna, avviluppata nelle fiamme, per circa 8 minuti ha marciato per strada cantando e urlando slogan anticinesi e in favore del Tibet libero e del ritorno del Dalai Lama.

La donna e’ poi morta sul posto. Il suo corpo, nonostante il divieto degli agenti, e’ stato portato nel monastero, dove e’ stato vegliato dalle altre suore. E’ alta ora la tensione intorno al monastero femminile di Mamae, il piu’ grande monastero femminile della zona, con oltre 350 suore. Quella di Tenzin Wagmo e’ la nona immolazione, la prima di una suora, da marzo scorso. Solo ad ottobre, ci sono stati 5 episodi del genere. Per domani, il governo tibetano in esilio in India e il Dalai Lama hanno organizzato una veglia di preghiera e digiuno per i tibetani che si sono immolati.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui