E’ il giorno del dolore e della speranza a Van, colpita da un terribile terremoto che ha distrutto l’est della Turchia. Del dolore per le 279 vittime del primo bilancio ufficiale, destinato purtroppo ad aumentare. Della speranza, per le vite salvate,
ancora oggi, a venti ore dal forte sisma che ha distrutto interi paesi della provincia. Ma e’ anche il giorno dei bambini, tanti quelli salvati dalle macerie – fra tutti Yunus, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, ma anche Hilal un ragazzo di 16 anni e un bimbo di appena tre – sui quali si moltiplicano gli annunci sulle tv e sul web, alla disperata ricerca dei familiari. Proseguono intanto i soccorsi – una corsa contro il tempo che ha salvato oggi decine di persone – e le cure per gli oltre 1.300 feriti. Ma l’annuncio del premier Recep Tayyip Erdogan sul fatto che ”quasi tutti gli edifici” nei villaggi piu’ difficilmente raggiungibili ”sono distrutti”, fa temere un aggravarsi del bilancio che potrebbe arrivare fino a 500-1.000 morti. Nel capoluogo sono crollati sette palazzi, ha ricordato un professore di geologia dell’universita’ di Van, Onur Kose, mentre la maggior parte dei crolli (55 secondo altre fonti) e’ avvenuta a Ercis, che ha circa 75 mila abitanti. Il salvataggio mediaticamente piu’ impressionante stato quello di Yunus, ripreso in una foto mentre veniva tirato fuori da un buco con la mano di un cadavere aggrappata alla spalla: i suoi occhi terrorizzati e la simbolica sintesi di morte e ritorno alla vita, mischiati all’immaginabile orrore vissuto dal piccolo al buio, accanto al cadavere per circa 20 ore, hanno commosso il paese. La Turchia, del resto, aveva gia’ pagato un tributo di circa 20mila morti alla sua conformazione geologica che, attraversata da faglie, la espone a forti terremoti. L’area di Van era stata gia’ colpita nel 1976 da un sisma che in due province aveva causato quasi quattromila morti. A Van ed Ercis sono crollati palazzi a piu’ piani meno resistenti perche’ costruiti probabilmente senza rispettare le norme antisismiche, hanno sottolineato gli esperti, ricordando che solo il 9% delle abitazioni rispetta questi standard. Il geologo Kose ha confermato che i crolli sono dovuti ”alla qualita’ degli edifici”: ”Nella citta’ piccola si controlla meno”, ha detto riferendosi a Ercis, la cui base geologica alluvionale rende gli edifici meno solidi. Lo Stato turco si sta comunque muovendo con 1.300 soccorritori, 145 ambulanze, sei battaglioni di soldati (si stima tra i 3.600 e i sei mila uomini), eliambulanze, cinquemila tende e seimila coperte per far fronte alla seconda notte all’addiaccio, che gli abitanti della zona si apprestano a passare avendo in moltissimi paura di scosse di assestamento che continuano ad essere forti. E’ il caso, fra gli altri, di una anziana, Aysel Erhal, che ha vissuto anche il terremoto del 1976: la sua casa non e’ danneggiata ma si appresta a passare la notte in una tenda in giardino. Il clima e’ rigido perche’ Van si trova su un altopiano attorniato da montagne a circa 1.700 metri