La Cassazione ha deciso di rinviare al 26 luglio il processo d’appello contro l’archiviazione delle accuse all’ex presidente ucraino, Leonid Kuchma, per l’assassinio di Gheorghi Gongadze, un giornalista scomodo fatto fuori e decapitato nel 2000 in circostanze misteriose.
Secondo il giudice che presiede la corte, l’avvocato dell’ex ufficiale della guardia presidenziale che avrebbe registrato delle conversazioni che inchioderebbero Kuchma, non avrebbe consegnato una copia del ricorso in appello a tutte le parti del processo. Inoltre Alexei Podolski, un collega di Gongadze che si è costituito parte civile, non avrebbe compilato correttamente i documenti per appellarsi alla Cassazione. Kuchma, capo di Stato dal 1994 al 2005, è stato iscritto nel registro degli indagati nel marzo del 2011 con l’accusa di aver ordinato all’ex ministro dell’Interno Iuri Kravcenko di far uccidere il reporter. Il 14 dicembre dell’anno scorso, però, un tribunale di Kiev ha deciso di archiviare le accuse perch‚ le registrazioni sarebbero state ottenute illegalmente. La decisione è stata confermata in appello il 20 gennaio. Kravcenko e’ morto nel 2005, ufficialmente suicida, poco prima di essere chiamato a testimoniare in tribunale. In testa aveva due fori di proiettile. Gongadze denunciava la corruzione in Ucraina sul giornale online ‘Ukrainska Pravda’, da lui fondato. Il suo cadavere, decapitato, venne ritrovato in un bosco. I resti del cranio sono stati scoperti nove anni dopo.