E’ salito ad almeno quaranta il numero complessivo dei morti provocati dal passaggio dell’uragano Irene che, pur essendo nel frattempo stato declassato a semplice tempesta tropicale, nell’abbattersi sul Canada dagli Stati Uniti nord-orientali ha mietuto un’ennesima vittima.

Al computo vanno aggiunte tre persone rimaste uccise in precedenza ad Haiti, una nella Repubblica Dominicana e una a Puerto Rico. Sono undici gli Stati Usa dove Irene ha seminato lutti, l’ultimo dei quali in ordine di tempo e’ stato il Vermont. Il maggior numero di vittime si sono contate nel New Jersey, con sette in totale, seguite con sei da North Carolina, Pennsylvania e New York, dove nell’omonima metropoli ha perso la vita un 68enne di origini ispaniche, affogato nel Bronx. Un undicenne la vittima piu’ giovane dell’uragano, un’83enne la piu’ anziana. Nel frattempo fonti governative hanno annunciato che una delegazione dell’amministrazione di Washington si rechera’ in giornata in missione nelle zone piu’ colpite per constatare di prima mano l’entita’ dei danni: visitera’ North Carolina e Virginia, e sara’ guidata da Janet Napolitano e da Tom Vilsack, ministri rispettivamente della Sicurezza Interna e dell’Agricoltura. In Vermont si rechera’ invece Craig Fugate, responsabile dell’Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze, in sostanza la Protezione Civile americana.

 

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