Il pilota dell’aereo scomparso il 4 gennaio scorso durante il trasferimento da Los Roques a Caracas, in Venezuela, con a bordo Vittorio Missoni, la moglie ed altri due italiani, non aveva l’idoneità psicofisica al volo, che gli era scaduta il 30 novembre 2012.
Lo ha accertato l’Agenzia Italiana per la Sicurezza al volo. Il comandante del velivolo, sempre secondo quanto accertato dall’Ansv, pur avendo superato i 65 anni di età, era ancora abilitato dalla normativa vigente in Venezuela all’esercizio della propria licenza Atpl (Airline Transport Pilot Licence) all’interno del solo spazio aereo nazionale, ma non avrebbe potuto pilotare l’aereo proprio perché gli era scaduta l’idoneità psicofisica. Inoltre, dagli accertamenti eseguiti, è emerso che la compagnia aerea “non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo”. L’Agenzia per la sicurezza al volo ha evidenziato che “in mancanza di ulteriori elementi di indagine”, la mancanza di idoneità psicofisica al volo da parte del pilota e le altre irregolarità amministrative accertate “non rappresentano al momento fattori causali direttamente correlabili alla dinamica dell’evento, ma costituiscono unicamente elementi fattuali” raccolti nell’ambito dell’ “inchiesta di sicurezza avviata dalla competente Autorità investigativa venezuelana a seguito della scomparsa in data 4 gennaio 2013 dell’aeromobile BN2 Islander marche YV-2615”. Tali elementi fattuali sono stati “resi disponibili, alla luce della normativa internazionale, per l’Agenzia italiana per la sicurezza volo, che è stata autorizzata a renderli pubblici attraverso l’investigatore Ansv tuttora in Venezuela”.