Ha ottenuto gli arresti domiciliari Rosa S., l’insegnante 69enne in pensione che da circa otto anni teneva segregata in un’abitazione del quartiere Vomero a Napoli la figlia 36enne Chiara. Lo ha stabilito il gip al termine dell’interrogatorio di garanzia conclusosi poco fa nel carcere di Pozzuoli (Napoli) dove la donna era stata portata dalla polizia venerdì scorso quando gli agenti fecero irruzione nell’appartamento trovando Chiara in mezzo a cumuli di rifiuti.

– Al gip Maria Vittoria Foschini, Rosa S., che è assistita dall’avvocato Riccardo Polidoro, ha spiegato di non avere mai chiuso in casa la figlia, che invece sarebbe stata – a suo dire – libera di uscire se lo avesse voluto. Tuttavia, ha affermato ancora la donna, da anni Chiara rifiutava ogni contatto con l’ esterno e dava in escandescenze se persone diverse dalla madre entravano nell’appartamento di via Caldieri. Quanto al sudiciume trovato dagli agenti, Rosa S. ha spiegato che era lei ad occuparsi delle pulizie a giorni alterni, ma che nelle ultime settimane, a causa di problemi di salute, non aveva potuto provvedere. L’insegnante, ha sottolineato l’avvocato Polidoro, è a sua volta affetta da gravi problemi familiari e di salute e questo è il motivo per il quale non si è rivolta a strutture sanitarie che si prendessero cura della figlia. A giudizio dell’avvocato ”anche la misura degli arresti domiciliari è inutilmente afflittiva” dal momento che la donna ”non potrebbe in alcun modo reiterare il reato o inquinare le eventuali prove”. Il penalista ha chiesto ulteriori approfondimenti, in particolare sulle condizioni psicofisiche di Chiara.

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