NAPOLI – “Un fatto già di per sé gravissimo, come un omicidio premeditato, diventa assolutamente intollerabile quando avviene senza alcuna considerazione per la vita di bambini innocenti. Si deve proseguire nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata con tutti gli strumenti che il nostro ordinamento offre, così come nell’opera di riaffermazione dei valori di legalità.
Per Napoli serve una riscossa civile”. Lo afferma il ministro della Giustizia, Paola Severino, in un’intervista al Mattino. In tema di corruzione, Severino si dice d’accordo con il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli: “le riforme hanno bisogno di tempo per diventare concretamente operative. Quando le pubbliche amministrazioni realizzeranno i piani anticorruzione prescritti dalle norme e quando la coscienza del cambiamento delle importanti riforme avviate comincerà a radicarsi, sono certa che i risultati si vedranno”. Quanto alla classifica di Transparency International, in cui l’Italia è scesa di tre posti finendo al 72/o, “la graduatoria misura l’indice di percezione della corruzione”, precisa. Ad incidere, quindi, è probabile che siano state “note inchieste giudiziarie hanno portato alla luce fenomeni di corruzione o di ‘mala gestio’ dei finanziamenti pubblici in diverse regioni o enti locali”, ad esempio “il caso Fiorito nel Lazio, che ha molto scosso l’opinione pubblica” Nell’intervista il ministro interviene anche sulla decisione della Consulta, che martedì scorso ha accolto il ricorso del Presidente della Repubblica sul conflitto con la Procura di Palermo: “le sentenze si rispettano. E rispettare le sentenze significa accettarle sia quando ti danno ragione, sia quando ti danno torto”.