«Il cardinale Sepe mi ha anche minacciato se non fossi venuto a Napoli». Lo ha detto sorridendo papa Francesco, scherzando sulle ‘pressioni’ dell’arcivescovo per ottenere la visita, durante il suo discorso in piazza Giovanni Paolo II a Scampia. Poi il Pontefice si è recato nel carcere di Poggioreale. «Nella vita non bisogna mai spavernarsi delle cadute, l’importante è sapersi sempre rialzare. Dio dimentica e cancella sempre i nostri peccati»: queste le parole del Papa rivolte ai detenuti. Bergoglio ha pranzato con circa 120 detenuti, tra cui 13 transessuali, all’interno della cappella dove è stata allestita una tavolata. «Il Papa ha detto che ognuno di noi avrebbe motivo per essere carcerato ma il Signore ci perdona e quindi tutti devono perdonare, invece la società non è giusta perché non perdona». «Il Pontefice ha risposto a un detenuto che gli ha chiesto cosa fare dopo, una volta uscito e lui gli ha risposto con un’altra domanda, ricordandogli che il primo santo è stato un ladrone».

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