Oltre 450 carabinieri del comando tutela patrimonio culturale con la collaborazione dei reparti territoriali e mobili coordinati dalla Dda di Napoli stanno eseguendo 147 perquisizioni sul territorio nazionale in una vasta indagine senza precedenti contro il traffico illecito di beni culturali. Si tratta di reperti provenienti dalle maggiori aree archeologiche italiane tra cui anche Pompei.
Sono complessivamente 142 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli sul traffico di reperti archeologici. Tra gli indagati figurano soprattutto tombaroli e acquirenti dei reperti. Nel corso delle indagini sono emersi collegamenti tra alcuni dei tombaroli finiti sotto inchiesta e un clan della camorra attivo nella provincia di Napoli. Tuttavia – a quanto si è appreso – il traffico non è riconducibile a un’organizzazione criminale ma veniva gestito individualmente dai ‘ricercatori’ di reperti antichi. Rinvenuti soprattutto nelle vicinanze del sito archeologico di Pompei, in altre aree del vesuviano, nonché a Paestum e in zone della provincia di Caserta