“Ma quale rapina. Non è certo mia abitudine litigare, ero a casa mia all’Olgiata e fui avvertito dai custodi che erano stati allontanati due paparazzi che cercavano di fotografare la mia abitazione. Loro si misero di fronte a casa mia, appostandosi sulla braccianese da dove si vede bene la mia casa”. E’ quanto ha affermato il cantante Gigi D’Alessio sentito nel processo che lo vede imputato di rapina. Si tratta una vicenda che risale all’11 gennaio del 2007: una lite scoppiata fuori l’abitazione dell’artista tra lo stesso D’Alessio, il suo assistente Antonio De Maria e due fotografi che cercarono di immortalare la sua residenza. Rispondendo alle domande del pm, D’Alessio ha aggiunto che “di fronte alla loro insistenza, decise di affrontarli uscendo da casa assieme a De Maria, volarono delle parole grosse quando incontrò i due paparazzi. Ci fu anche una colluttazione…io chiedevo le fotografie ma mi dissero che non avevano fotografato nulla. Le macchine fotografiche – ha aggiunto – non le presi per impadronirmene ma furono i fotografi a consegnarmele per dimostrare che non avevano fatto foto. I borsoni con gli apparecchi li diedi poi ai carabinieri che hanno fatto un regolare verbale”.

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