Manca il numero legale e la seduta del Consiglio regionale della Campania viene sciolta. Così slitta ancora la discussione sulla proposta di legge per la chiusura delle cave e dei cementifici nel Casertano, proposta dai consiglieri del Pse, Mucciolo e Oliviero.
Un disegno di legge che l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Edoardo Cosenza, ha definito ”inattuabile e illegittima perché alla chiusura delle cave e dei cementifici non corrisponde una copertura finanziaria per la cessazione anticipata delle concessioni e per la chiusura delle attività”. Inoltre la proposta di legge ”riguarda una sola provincia determinando un profilo di incostituzionalità”. Cosenza ha illustrato all’aula i dati relativi alle cave autorizzate in Campania nel 2012: 59 in totale di cui 14 ad Avellino, 10 a Benevento, 8 a Caserta, 10 a Napoli e 17 a Salerno; a Caserta, però, le cave abbandonate, dismesse e abusive sono addirittura 409. ”L’autorizzazione di sole 8 cave a Caserta – ha evidenziato Cosenza – denota che questa Giunta regionale non è incline a favorire le cave in quel territorio”. E si è detto disponibile a rivedere il Piano regionale delle attività estrattive per ”tutto il territorio regionale e non per una singola provincia”. L’intervento di Cosenza, però, ha provocato la reazione di Oliviero il quale ha affermato che se la proposta di legge in questione ”è incostituzionale allora lo è anche l’apertura del Policlinico Universitario visto che è stata legata alla chiusura delle cave e dei cementifici. Se non si rimuove l’ostacolo delle cave e dei cementifici, il Policlinico non si aprirà mai”. ”Oggi – ha concluso Oliviero – è venuta giù la ‘maschera’ della Giunta regionale e anche dei consiglieri regionali di maggioranza del territorio che fingono di difendere i cittadini ed invece sono ‘cavaioli”’. Pronta la replica di Cosenza il quale ha precisato che la Giunta è favorevole all’apertura del Policlinico Universitario, ma ”ma non c’è alcuna connessione tra questa proposta di legge e la realizzazione del Policlinico in quanto la legge è del tutto inattuabile”. Per affrontare il tema della chiusura di cave e cementifici nell’area casertana, il capogruppo del Pdl, Gennaro Nocera, ha proposto di rinviare in commissione il testo di legge ”per evitare strumentalizzazioni”. Contrario alla proposta il capogruppo del Pd Raffaele Topo per il quale ”questo provvedimento è all’esame delle Commissioni da più di un anno ed è oggetto di battaglie da parte delle comunità locali perché le cave hanno provocato uno scempio del territorio”. Ecco perché, a suo avviso, ”l’argomento va affrontato a viso aperto e non ha senso rinviarlo in Commissione”. Luciano Passariello, capogruppo di Fratelli d’Italia ha sollevato la questione occupazionale perché, ha spiegato, che ”quando si parla di chiusura delle cave, si parla di 400 lavoratori diretti e di 1300 per l?indotto, quindi si ipotizza la disoccupazione per tutte queste persone”. Inoltre, la chiusura dei cementifici, ”se si tratta di aziende che operano nella legalità, non può essere disposta con una proposta di legge” e, per questo, Passariello si è detto contrario al rinvio in Commissione e favorevole a discutere e bocciare subito la legge. Contrario al rinvio in Commissione anche Angelo Consoli dell’Udc che si è detto invece favorevole a discutere e approvare la legge ”perché ciò di cui non si è parlato è l’alto tasso di morbilità neoplastica nell’area casertana”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes, contraria al rinvio, ha ricordato che in Commissione ”si è cercato di mettere in campo una legge e degli emendamenti che dessero un segnale al territorio di Caserta, colpito e deformato sul piano paesaggistico e dove non è stato dimostrato scientificamente il nesso causale tra cave e malattie oncologiche, ma che si tratta in ogni caso di un dramma immenso con il quale tutti dobbiamo fare i conti”. Dopo una sospensione dei lavori, il consigliere Eduardo Giordano (Gruppo misto-I Moderati) ha evidenziato che ”votando a favore della proposta di legge di Oliviero, si dà il segnale di una politica che riprende il proprio ruolo e che vuole dare una prima risposta al problema ambientale nel territorio casertano”. Il presidente della Commissione regionale Ambiente, Luca Colasanto del Pdl ha infine ribadito che la Campania è una regione ”devastata non solo dalle cave, ma dall’eolico, dalle discariche, ed è per questo che tutta la politica deve scendere in campo e assumersi la responsabilità difronte a un disastro ambientale senza precedenti”. ”In Campania il problema dell’ambiente è vera e propria emergenza e investe tutto il territorio – ha concluso – per questo occorre tornare in Commissione per affrontare il problema del territorio casertano in maniera veramente efficace fidandosi delle indicazioni dell?assessore Cosenza”.