Con le festività cresce la richiesta di prodotti ittici e di conseguenza aumenta il rischio di ritrovare sulle tavole dei cenoni pesce non idoneo al consumo o commerciato illegalmente. Per questo motivo la Guardia Costiera ha aumentato i controlli lungo tutta la filiera ittica, dal mare fino ai principali mercati ittici della penisola.
L’operazione “Tallone d’Achille”, partita all’inizio di dicembre e tuttora in corso, vede il personale del Corpo impegnato in una complessa attività che mira a tutelare gli “anelli più deboli” della filiera ittica: “dalle specie ittiche sottoposte a particolare protezione al consumatore finale, per evitare possibili frodi ed assicurare un prodotto sempre tracciabile e sicuro, fino agli onesti professionisti del settore”, spiega una nota. In questo mese di dicembre sono stati effettuati circa novemila controlli lungo l’intera filiera commerciale, coinvolgendo circa cinquemila tra uomini e donne della Guardia Costiera. Ciò ha portato a più di 400 sequestri per un totale di oltre 240 tonnellate di prodotto ittico dal valore commerciale stimato in circa 10 milioni di euro e per un importo di sanzioni pari a circa un milione e mezzo di euro. Alle operazioni ha partecipato anche operativamente il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. “Ho voluto seguire da vicino l’operazione Tallone d’Achille spiega il ministro Questo lavoro di controllo in mare è fondamentale specialmente in questo periodo quando con le festività si registra un aumento della richiesta di prodotti ittici da consumare e per questo motivo le Capitanerie di porto hanno intensificato i controlli sulla pesca. Vanno tutelate in primo luogo le specie ittiche protette e va garantita qualità ai consumatori, che sulle loro tavole si aspettano un prodotto sicuro. Al tempo stesso dobbiamo tutelare tutti gli onesti operatori del settore che con sacrificio adempiono agli obblighi di legge proponendo prodotti certificati e di qualità”. Tra le operazioni più rilevanti quella messa a segno nella giornata del 18 dicembre dal personale della Capitaneria di porto di Pozzuoli che ha trovato, in un’abitazione privata, un impianto di allevamento di anguille completamente abusivo, che ha portato al sequestro di oltre 6.000 kg. di esemplari. Tra il 17 e il 18 dicembre invece il personale della Capitaneria di porto di Genova, ha sequestrato un’ingente partita di pesce “ruvetto”, priva di certificazione. Nelle giornate successive il Nucleo ispettivo di Palermo ha sequestrato oltre 1.700 vasetti di prodotto ittico privo di qualsiasi documentazione attestante la provenienza, oltre a 320 kg. di prodotti ittici scaduti ormai da diversi anni. La merce sequestrata è stata avviata alla distruzione.